venerdì 30 maggio 2014
LISA E PAOLO TRA I FAVORITI AL TRAIL DI ANNECY
Quest'anno Paolo e Lisa sono proiettati sulle gare all'estero. Infatti, dopo la recente trasferta alla Transvulcania all'isola de Las Palmas, Sabato e Domenica saranno impegnati alla Maxi Race ad Annecy in Francia, gara in cui vengono dati tra gli atleti favoriti.
Questo si legge su Generation trail:
“Annecy questo fine settimana per 5000 traileurs!
Dopo la cancellazione dell’edizione 2013 viste le condizioni meteo pessime, l’edizione 2014 si svolgerà in un tempo molto primaverile (cosi almeno dicono gli organizzatori) … che permetterà ai partecipanti di godere della bellezza dei paesaggi di questa regione della Haute-Savoie. Circa 5000 gli atleti
Sulla Maxi-Race 86 km (5300m D +), evento principale del weekend, ci sarà il Campione del Mondo Trail 2013 Ricky Lightfoot , Urs Jenzer , Paolo Barnes , Thomas Andersen , Uli Calmbach , Xavier Thevenard (vincitore del UTMB 2013), Sébastien Spehler (Champion de France Trail lungo 2013 e vincitore di quest’anno del Trail del Ventoux, la Forti Trail Besançon Lione Urbano Trail) , Julien Chorier, Fabien Antolinos Patrick Bringer, Sylvain Corte , Adrien Séguret , Thomas Saint Girons , Aurélien Collet, Yann Curien, Clément Petitjean , Julien Jorro , Emmanuel Ripoche Alexander Daum, Patrick Rey, Martinez Mathieu , Patrice Pajean, Laurent Brochard, Nicolas Martin, Eric Camp, Aurélien Dunand-Pallaz Stéphane Begaud Benedetto Girondel Florian Neuschwander, Julien Coudert, Stefano Ruzza, Grégoire Millet, Leo Bechet, Anthony Gay, Olivier Darney … e le donne
Alla partenza: Caroline Chaverot ,Juliette Benedicto, Lisa Borzani, Aline Grimaud, Laureline Gaussens Yulia Baykova Valerie Boitte, Aude dieta, Simona Morbelli, Katia Fori, Céline Gros, Virginia Oliveri, Anne Valero , Gaelle Giot, Amandine Guerdoux, Magali Juvenal …
Nella Marathon 43km (2800m D +), i favoriti saranno tra gli uomini: Alexis Traub, Adrien Michaud, Clovis Dalban Moreynas, Aurélien Brown, Yoann Mougel Roberto Beretta, Thierry Chatron … e in ragazze : Stephanie Duke, Cinzia Bertasa Giuliana Arrigoni, Stephanie Curty ..
Sul XL Race 87 km (5300m D +) due giorni, suivera: Diego Pazos, Gael Reynaud, Gaëtan Olivier, Maxime Durand, Yann Noury, Olivier Savoia Samuel Bonaudo Vincent Viet, Damien Vaugoyeau, Paolo Pajaro … Sandrine Motto-Ross, Marlene Cugnet, Laurianne Foulet-Moreau, Marielle Assel In programma, la Razza Femina 15 km al 100% femminile e 15 km Trail scoperta.”
Grandissimi.... siete i più forti!!
lunedì 26 maggio 2014
25 maggio 2014 - VIBRAM TRINCEA TRAIL
Ieri Paolo e Lisa hanno partecipato al VIBRAM TRINCEA TRAIL, altra gara importante per Lisa in quanto gara obiettivo del Team VIBRAM.
Infatti Lisa non poteva deludere il proprio Team e ha conquistato il 1° gradino del podio della Categoria Femminile e il 28° posto assoluto.
Paolo, che non ama particolarmente le gare corte, ha colto l'occasione per un buon allenamento e si è piazzato comunque al 44° posto.
domenica 25 maggio 2014
SABATO 24 MAGGIO 2014 - GRAN RADI DELLE PREALPI TREVIGIANE - RAID DEL COL VISENTIN
Sabato 24 maggio 2014, Fabrizio Amadio, Massimo Marini e Massimiliano Tebaldi pronti al via del Gran Raid delle Prealpi Trevigiane.
Percorso a dir poco favoloso, coronato da una giornata stupenda che ha messo in luce la bellezza delle Prealpi Trevigiane.
Percorso veramente duro, salite interminabili ripidissime hanno messo a dura prova la resistenza dei trailers impegnati in gara.
Mentre Mirella Pergola e Gabriele Giraldo hanno corso il Raid del Col Visentin, gara più breve ma comunque con percorso duro e difficoltaoso sia in salita che in discesa. Mirella comunque riesce a classificarsi 5ª assoluta. GRANDISSIMA COME AL SOLITO!!
Clicca quì per vedere la galleria delle immagini
Di seguito la cronca della gara di Massimo e Massimiliano:
24 maggio 2014 "GRAN RAID DELLE PREALPI TREVIGIANE"
Pronti si riparte per un'altra
avventura, un altro viaggio. Questa volta siamo sulle Prealpi Trevigiane, le
montagne più vicine a casa. Il Gran Raid delle Prealpi Trevigiane ritorna a
solcare il panorama del Trail dopo alcuni anni di assenza.
72 Km per 4500 D+, il percorso si
preannuncia tosto, ma non è sufficiente per farci desistere. Io, Massimiliano e
Fabrizio siamo gli unici tre che si schiereranno al via del ns Gruppo, perchè i
due Gabriele (ndr Giraldo e Gallo) hanno avuto un contrattempo dell'ultimo minuto
che gli ha impedito di poter partecipare alla gara.
Si riprende con le levatacce, si
perchè io e Massimiliano abbiamo fissato la partenza alle 3 del mattino, per
essere in orario alla partenza della navetta che ci porterà a Segusino paese da
dove ha inizio il Gran Raid.
La giornata si preannuncia
splendida, già dal sorgere del sole si inizia ad intravedere un bel cielo
limpido.... speriamo bene per il caldo.
Alle 6.30 siamo già in zona
partenza, affardellati del nostro solito materiale che ci peserà sulle spalle
per tutta la durata della gara. Lo speaker sta già facendo
"casino"..... il mitico Geronazzo che ormai è diventato punto di
riferimento in tutte le gare Trail della ns Provincia.
Alle 7 in punto si parte, inizia
questo nuovo viaggio....... la testa è completamente sgombra...... cerco di
pensare solo alla corsa...... e alla bellezza dei panorami che mi circondano.
La prima parte di gara è abbastanza
scorrevole, si va via veloci...... cose che un po' mi impensierisce perchè io
odio le gare dove si deve correre tanto, preferisco di gran lunga le salite
ripide e le belle discese tecniche!!!!
Ben presto ci ritroviamo in quota e
si inizia a vedere la linea dove si snoda il percorso, le creste delle Prealpi
Trevigiane, chiuse alla fine dal Col Visentin, ben visibile per l'obrobrio di
antenne varie che fanno bella vista proprio sulla cima, deturpando uno scenario
magnifico che ti circonda a 360°.
Sto tenendo un buon ritmo, le gambe
per adesso rispondo ancora bene, il percorso è magnifico, segnalato alla perfezione,
direi in modo maniacale...... i volontari sono numerosissimi e sono presenti in
tutti i punti chiave dove si potrebbe sbagliare strada, pronti ad indicarti
simpaticamente il giusto sentiero da prendere.
Scorrono i chilometri, scorrono le
ore.... finalmente il passo Praderadego, finalmente il ristoro. Breve sosta per
riprendere fiato e riempire le borracce e si riprende la marcia..... Mi aspetta
la salita al Col dei Moi...... appena attraversata la strada asfaltata si
inizia a salire..... a salire di brutto.
Le gambe spingono sul terreno e le
braccia sui bastoni.... cerco di aggrapparmi a quello che posso perchè si sale
quasi in verticale....... imposto il passo che resterà costante fino alla
cima.... stramaledisco il momento in cui ho deciso di fare le gare trail.......
ma poi alla fine sono felice perchè questi sono i percorsi che mi piacciono di
più, quelli dove devi sfiancarti per raggiungere la vetta salendo verso il
cielo!!!!
Raggiunta la vetta vengo ripagato
da una vista magnifica.... anche se il fiatone mi impedisce ancora di poterne
godere a pieno......
Continua il viaggio..... il
percorso offre di tutto, dalla salita super ripida, al sentiero velocissimo che
scorre in costa lungo il pendio della montagna, la discesa tecnica, aimè i
lunghi tratti veloci su strada forestale, i magnifici tratti in cresta....... BELLISSIMO!!!
Finalmente arrivo alle pendici del
Col Visentin..... ancora poco per la vetta..... un rapido sguardo
all'altimetro..... segna 3300 m di dislivello macinati fino ad ora..... ne
mancano ancora 1200..... qualcosa non torna??? come possiamo salire
direttamente alla cima, da dove poi parte il sentiero in discesa che conduce
all'arrivo, quando manca ancora così tanto dislivello da fare????
Il dubbio viene immediatamente
chiarito da un volontario che si trova con un gazebo all'incrocio della strada
che porta alla cima.... ha un mini ristoro solo con acqua.... gli chiedo se
sulla cima ci sia il ristoro vero e proprio..... lui conferma e io, non badando
ai metri di dislivello mancanti all'appello, decido di ripartire subito per la
cima...... i pochi neuroni che si trovano praticamente in anossia mi dicono che
devo salire, mentre il volontario mi indirizza verso un strada forestale che
scende...... io lo guardo quasi a volergli dire ma sei sicuro???? e lui in
dialetto misto bellunese/trevigiano mi dice di scendere.
Sono rimasto malissimo...... ma
come?? la cima è la a portata di mano e mi fate scendere per chi sa dove?? Dopo
la doccia fredda cerco di riprendere la concentrazione. Faccio due calcoli e mi
rassegno al fatto che in qualche modo devo ancora spiattellarmi una bella
salita da 1200 m..... c'è poco da fare!!!!
Si scende...... il sole è a
picco..... si scende ancora..... incrocio una volontaria ferma vicino ai ruderi
di una malga che mi saluta e mi fa segno di scendere ancora..... finalmente!!!
un volontario con la sua fuoristrada parcheggiata in modo da impedire il
passaggio mi indirizza all'imbocco di un sentierino che si intravede a
malapena. Prosegue leggermente in costa...... ma c'è ancora qualcosa che non
torna.... da li non si può salire verso la cima perchè la strada è sbarrata da
salti di roccia verticali...... infatti il sentiero continua in costa ad
aggirarli e...... purtroppo continua a scendere... mi rendo conto di essere in
crisi..... devo cercare di riprendere la concentrazione... tanto prima o poi
bisognerà per forza salire alla cima...... si ma quando???
FINALMENTE!!!! il sentiero arriva ad un bivio dove puntualmente è
presente un volontario che mi indica di salire e cerca di confortarmi dicendomi
che mancano ca. 1,5 Km alla cima...... imbocco il sentiero che subito si
presenta praticamente verticale.... sale nel bosco all'ombra
fortunatamente...... inizio a salire..... i movimenti sono sempre gli stessi
ormai da questa mattina..... avanti i bastoni e su spingendo sulle gambe e
sulle braccia.... il passo è regolare e cadenzato dal fiatone che si fa sempre
più forte man mano che mi arrampico lungo il pendio.
Lo sguardo piantato per
terra....... ormai dovremmo essere quasi al 60° Km..... la consolazione è che
questa è l'ultima salita e poi finalmente ci sarà la lunga discesa di 10 Km che
porta fino all'arrivo.
Salita..... ancora salita.....
finalmente sono fuori dal bosco..... finalmente vedo le antenne della cima....
finalmente!!! capisco che manca ancora una vita...... la salita non molla.....
la pendenza e durissima..... le antenne sono sempre la non si avvicinano di un
metro..... davanti a me altri due trailers che arrancano ca. un centinaio di
metri più avanti.......
Imbocco l'ultimo tratto di cresta
che porta alla cima... ancora 200 metri ed è fatta.... arrivo al ristoro che mi
sembra un oasi nel deserto.....
Breve sosta, rifornimento di
liquidi e riparto subito..... ormai bisogna finire questa gara fantastica e
dura.... veramente dura.....
Dal ristoro si scende brevemente e
dopo una serie di scollinamenti si imbocca la discesa.... da adesso si va già diritti
fino all'arrivo.....
Come da prassi, il sentiero è
ripidissimo, solo che adesso si scende.... le ginocchia e i quadricipiti iniziano ad urlare.... la discesa sembra non
finire mai...... non ci sono curve...... sentiero che scende in verticale.....
si perdono centinai di metri di dislivello in pochissimo tempo....... in basso
si vede il lago di santa Croce puntinato di barche a vela che si muovono sul
pelo dell'acqua.....
Ci siamo.... finisce il sentiero
che si innesta in una strada forestale..... ancora qualche chilometro e
finalmente l'arrivo...... bellissimo l'ultimo tratto che porta al gonfiabile
dell'arrivo..... è un ponticello che passa sopra ad un laghetto con alla fine
decine di persone che ti incitano...... taglio il traguardo...... è fatta...
ancora una volta il viaggio è finito..... ancora una volta la fatica è stata
premiata con la soddisfazione di aver concluso una gara così bella!!!!
Aspetto Massimiliano, perchè di
rito dopo una gara trail ci vuole la meritata birra che ci godiamo ridendo e
scherzando, ripercorrendo i vari tratti di gara che ci hanno fatto penare!!!!
Giornata finita.... festa finita...
pronti per la prossima avventura e...... BUONA CORSA IN SALITA E IN DISCESA!!!
Massimo Marini
GRAN RAID DELLE PREALPI TREVIGIANE
Gran Raid, gran trail, ultratrail
72km con 4550 dislivello positivo, forse qualcosa in più, forse qualcosa in
meno. Un viaggio, un Avventura con l ”A” maiuscola. Una di quelle gare che
lasciano il segno, da mettere via nei ricordi. Per me forse un azzardo, per il
mio grado di allenamento, per la mia preparazione una scommessa, ma gli azzardi
alcune volte riescono e quando riescono si ricordano. Si maledicono mentre li
fai, mentre sei li a spingere o scendere, ma alla fine ti lasciano qualcosa in
più..... un motivo per farne un altro.
Partenza sabato all'alba, alle 3,
quando qualcuno rientra da qualche “serataccia”, noi partiamo.... noi siamo io
e Massimo, direzione lago morto a fadalto Vittorio Veneto, dove concluderemo,
speriamo, le nostre fatiche, per dirigersi con navetta a segusino... dove
inizieranno.
Solite facce da trial, solo
espressioni pre gara, soliti cenni di saluto. Il trail è uno sport duro, di
poche parole, io amo definirlo uno sport contadino, uno sport antico, dove
l'esaltazione della fatica
è la sua caratteristica, dove la natura
con la sua bellezza è la parte principale. Il trial è arrivare in cima ad una
vetta, la mattina presto, con il vento che ti entra dentro, con la nebbia che
gioca a nascondino, con il sudore che si gela, con la montagna che si sveglia,
trovare la via, guardarti intorno, scendere per una discesa disconnessa,
cogliere i particolari, sentire il profumo del campo, il trial è voglia di
vedere, di scoprire, di capire i limiti, di lavorare per andare oltre, arrivare
un po' più la, un poco solo, un poco alla volta.
Segusino, Alex Geronazzo ci da il
benvenuto, speaker d'eccezione. Non siamo molti, meno di duecento. Facce note,
facce da Trial.
Ore 7,00 si va, via viaggio
iniziato.
Partenza tranquilla, primi km a
basso regime, al minimo, il viaggio è lungo.
Scruto il posto, non lo conosco, o
per lo meno non lo conosco bene.
Si comincia a salire e con la
salita, sale anche la temperatura. Massimo parte avanti, sta bene è in forma,
alla fine mi “svernicia di brutto, mano e contromano” grande Massimo. Comincia
l'adattamento del corpo alla fatica, gli dai il benvenuto, lo prepari per
quello che verrà, un po' alla volta senza strafare, oggi sarà lunga, tante ore
di strada, tante ora di corsa. Si sale e le pendenze aumentano. Tratti di prato
in cielo da scalare a testa bassa, ginocchia piegate e schiena dritta, su a
domare la pendenza, a trovare la prima cresta, dove poter correre un po'.
Giornata di sole, che sta prendendo confidenza, sole che più avanti si farà
sentire.
In alto, silenzio, solo i nostri
affannati respiri rompono questo incantesimo. I volontari sono li sempre
presenti, ci sono in tutti i punti critici, in tutte le deviazioni, bella
organizzazione, bella accoglienza, belli sorrisi.... Grazie. Lo spettacolo in
alto è di alta qualità, panorami da incorniciare, da raccontare. Ogni tanto
alzi lo sguardo per vedere cosa ti aspetta, per capire dove si va, per vedere
cosa c'è più avanti.
Si scende, si va giù, discesa di
prato, discesa soffice. Si scende per poi risalire in vetta, questo sarà il
tema della giornata, salite verticali e discese girate all'opposto, in mezzo
tratti dove puoi correre un po', per “scioglierti le gambe”. Ogni volta che
scendi in picchiata, il pensiero va alla salita successiva, più si scende più
si risale. All'interno del bosco, solita pace che accompagna la tua corsa, le
tue scarpe sbattono sul terreno, rompono l'equilibrio. Solo noi andiamo di
fretta li in mezzo a tanta tranquillità, noi ci muoviamo con frenesia, siamo
curiosi, esaltati, vogliamo al più presto finire, vedere la prossima tappa.
Corri verso la fine guardandoti intorno, cercando di memorizzare il più
possibile quello che vedi, quello che senti, quello che respiri. Piccole cose
che messe insieme fanno il tuo viaggio, la tua gara. Ognuno ha il suo viaggio,
ognuno memorizza i suoi particolari, ognuno con il pensiero rivive qualcosa,
ognuno traccia il suo obbiettivo, stesso percorso ma viaggi diversi.
Una gara di trial è una buona
occasione per stare con te stesso, con i tuoi pensieri, per rivedere la tua
vita, per ricordare, per riflettere, dentro a quel viaggio non ci sono solo
chilometri e tempo, ma un pezzo di te, ogni viaggio ti arricchisce di qualcosa,
qualcosa di diverso.
30 km discesona tra sassi, giù a
tutta velocità. Comincio a soffrire un po', si sentono i km.
Rifiato, rallento non spingo al
massimo, cerco di gestirmi.
Si risale, salita impegnativa. Ora
fa caldo, si continua. Si ritorna su, in alto, salgo creandomi qualche
riferimento, mi creo obbiettivi volanti, faccio fatica ma continuo. In alto è
bello, campi, con saliscendi che uniscono le vette, sotto il bosco. Corri in
cresta e ti godi tutto questo. Le vette non sono alte ma il tipo di corsa
ricorda paesaggi da alta montagna.
Arrivo al ristoro del cinquantesimo
chilometro abbastanza provato, sto gestendo una crisi, con pazienza sto
aspettando che passa. In una gara lunga la crisi arriva, il fisico ti manda un
segnale che sta facendo fatica, che sta esaurendo le batterie, devi rallentare
per ricaricarle, devi crederci, tenere la testa fuori dalla crisi. Parte tutto
da li, la testa, se la crisi arriva alla testa hai finito la tua gara, se la
testa reagisce il corpo la segue. Rallenti, cammini, mangi un po', aspetti e
poi via si riparte, un po' alla volta, fino a quando riprendi a girare, senza
andare fuori giri, cercando di essere costante.
55km il Visentin lo vedo, è la in
alto, vicino...ma ci fanno scendere giù... brutta cosa, il Visentin lo dobbiamo
fare, andare oltre, passarlo, più si scende più la salita sarà dura.
Fine corsa ora si risale, si risale
con una salita che va dritta in cielo con una pendenza verticale quasi retta,
senza inclinature. Primo tratto nel bosco e poi nel prato, durissima, quasi uno
sky race in un ultra. Grida tutto il corpo, dalla mia bocca escono
imprecazioni. Devo fermarmi più volte a rifiatare, cerco di non guardare in
alto, di non vedere cosa mi aspetta, due km di sofferenza che mettono a dura
prova le gambe, la testa, il corpo. Mi viene voglia di fermarmi, dire stop.
Arrivo in alto strafatto cotto e bruciato. 60 km, ora ho voglia di finirla,
riparto quasi subito, Discesa,12 km di discesa, ripida, giù verso l'arrivo, ho
voglia di una birra, ho voglia di finire. Giù cercando di non finir a gambe
all'aria, cercando di non rompere quello che la salita ha iniziato a rompere.
Giù, il più velocemente giù, ho voglia di arco, ho voglia di sentire lo speaker
nominare il mio nome, voglio finirla. Ultimi km in piano dove sfogo la mia
corsa, dove libero le gambe. Arrivo cotto, ma contento anche questa volta ho
qualcosa in più da ricordare, ora solito premio..... una birra per favore
Massimiliano
Tebaldi
CIAO MARCELLO
Sicuramente molti di noi hanno condiviso un pezzo di strada con Marcello che masticava indifferentemente asfalto e sentiero, sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa "voglia". Io l' ho conosciuto durante una maratona, una delle tante nelle quali lui faceva il pacer delle 3 ore...poi l' ho ritrovato altre mille volte...sempre di corsa. Marcello: potente, entusiasta, forte, energico, generoso, macchina da guerra o meglio macchina di VITA. Marcello e la fatica: un mediano dello sport, un "sano" contadino dell' attività fisica che zappa senza sosta per il gusto di ciò che coltiva più che per il raccolto che ne trarrà. Marcello e il suo sguardo: pulito, sincero, diretto, specchio di un animo coraggioso affamato di lealtà. Marcello e la sua bici: una Graziella sgangherata che aveva il compito prezioso di portarlo al luogo della gara e riportarlo poi a casa...esempio concreto del suo vivere spartano ma estremamente arricchente. Marcello e il suo chiamarti per nome: con lui non ti sentivi mai un "anonimo" , ti faceva sentire suo amico, ti pareva di conoscerlo da sempre. Io l' ho conosciuto così. E cosi Ti ricordero', Marcello.
Lisa Borzani
mercoledì 21 maggio 2014
TRANSVULCANIA 2014
Quest'anno grande appuntamento per Lisa Borzani e Paolo Pajaro alla TRANSVULCANIA all'Isola De La Palma.
Gara molto mediatica dove ogni anno si presentano all'appuntamento moltissimi dei top runners dei vari Team più quotati nel mondo del Trail.
Per Lisa la TRANSVULCANIA è una gara dove il suo Team, il Team Vibram, vuole che i suoi atleti di punta siano presenti.
Infatti Lisa non ha deluso le aspettative gestendo la gara alla grande è chiudendo con un ottima 13ª posizione.
Paolo ha conferma ancora una volta della sua grande forma ed è riuscito a concludere la gara in crescendo. L'unico problema il grande ingorgo nella prima parte di gara dove, causa l'elevatissimo numero di partecipanti l'imbottigliamento è stato inevitabile e quindi, i due nostri atleti, sono stati costretti a tenere un ritmo sottotono e correre nella polvere.
Comunque GRANDISSIMI come sempre!!!!
Di seguito riporto il bellissimo racconto di Lisa che ci narra la Sua esperienza alla TRANSVULCANIA:
Transvulcania
e’…
..l’ultimo allenamento sui miei colli euganei pensando a
cosa mi aspetterà: le Canarie che ho sempre sentito nominare e che ho “visto”
solo sull’atlante geografico
..partire a notte fonda, dormire in aereoporto, fiondarsi
con RyanAir anche se la fifa è tanta, traghettare per un tempo infinito da
Tenerife a Santa Cruz de La Palma con la nausea che viene distratta dal mio
primo tramonto di fuoco alle Canarie
..hotel lussuoso che qua in realtà son quasi tutti così:
enormi, superdotati di ogni comfort, con colazioni a dir poco spaziali
..colazioni però intoccabili , ahimè, nel pregara!
..il briefing in
spagnolo ed inglese con traduzione simultanea del mio compagno di team.. che
speriamo mi traduca giusto sennò sono fritta!
..il ritiro pettorali con coda infinita e liberatorie da
firmare: ma quanti saremo domani???
..il km verticale che apre le danze dello show chiamato
Transvulcania. Tantissimi TOP runner: razzi terra-aria che mi passano ad un
metro di distanza!
…lo stacchetto musicale studiato ad hoc …
“TRANSVULCANIAAAAA” che come lo canta e lo mima Paolo nessuno può! (con tanto
di mossetta del fondoschiena ;)
..il Faro di Fuencaliente alla partenza: una bomba di luce
nell’oscurità di un cielo scelto appunto
dagli osservatori per i loro studi di astronomia perché non è soggetto ad
inquinamento luminoso ..tranne oggi..
..il countdown..3,2,1 sparato a mille in mezzo ad una nuvola
di sabbia e di gente che ti ritrovi in un nanosecondo già in cima alla prima
rampa in salita e ringrazi il Signore per esserci arrivato sano in mezzo a
tutto quel can-can!
..la sabbia, la salita, la sabbia …il terreno lavico, la
salita, il terreno lavico, ….i sassi, la salita, i sassi… la salita….la salita…
..Il mio primo ristoro “assistito” grazie al team Vibram che
mi ha supportato in questa avventura… fa strano essere “assistita”, fa molto
strano..
..i km (che mi paiono infiniti) di “piatto” che questi no,
non ci volevano!…le gambe faticano a
ritrovare un ritmo decente ma il panorama qui arriva in soccorso e per lo meno
alleggerisce la testa ... ma non le gambe ahimè!
..le raffiche di vento forte
sulle vette più alte… per me vento
freddo, sì ho freddo eccome!! Ma non mi dicevano che qui avrei patito un
caldo infernale??? Boh…
…ANIMO, VENGA, VENGA!!… TIFO DA STADIO lungo tutto il
percorso!...”Hola Chiquita!!”..che chissà perché a me quando dicevano
“chiquita” mi sentivo tanto una “banana mignon”!
…il ristoro a Les Muchachos (o come si scrive non lo so)
dove mi sono ingozzata di caramelle gommose alla frutta perché il picco
insulinico io lo stavo proprio cercando!!
..i cactus lungo la discesa BENEDETTA che ti spara giù verso
il mare facendoti zompettare allegramente tra sassi, terreno lavico, tratti di
asfalto…e ti ritrovi a Lanzarote senza accorgertene!.. felice per non essere
“atterrata” su quei cactus ;)
..il fiume in secca, in mezzo a grosse pietre, che devi
attraversare per iniziare la risalita verso il traguardo...”ancora 5 km” mi
dicono in spagnolo…”ma perché? Perché patire ancora? Non potevano metterlo qua
sul mare lo striscione dell’ARRIVO?”
…i “platani”, nel senso di “bananeti” che mi accolgono nel
tratto finale.. che la mente si distrae ad ammirare quel fiore rosso che spunta
prepotentemente sotto al casco (o si dice caspo?) di banane … e senti quasi il
sapore di quei “platani” in bocca perché è un sapore ben più dolce e più buono
delle nostre banane Chiquita!
…i “give me five” dei bimbi sul rettilineo finale…che non
puoi saltarne nemmeno uno di bimbo
perché loro sono lì per te, proprio per
te... sono lì per gridarti CAMPEONA! ..e te lo dicono talmente convinti che
quasi quasi ci credi!
..l’Arrivo. La fine della corsa da “mille e una notte”. La testa che torna sulla Terra.
…il post gara: lo show che si chiude… i “coriandoli” che
rimangono a ricordare che tutto questo rappresenta una grande festa e un grande
spettacolo del trail… Sì, “spettacolo
e trail”: due parole che a me
sembrerebbero ripudiarsi come i due poli opposti di una calamita ma che qui a
La Palma pare riescano a coesistere…
… Le riflessioni….tante riflessioni…ricordi di gara che
riaffiorano nelle ore successive… i SE, i MA, gli “avrei potuto” …le istantanee
che rimarranno nella mia mente…. la confusione, il can can mediatico, la parata
di top runner alle premiazioni, la musica sparata, gli “AAAAAAAARRRRRRRRIBBBBBBAAAA” sparati a gran voce....e il mio pensiero vola
ai miei Colli Euganei, al silenzio del
Monte Grande, al divertimento del Monte Pendice, ai cinghiali del Monte della
Madonna, alla sobrietà del mio paesino di Villa di Teolo, al buio di certe
mattine “di corsa” tra i miei anonimi
sentierini, all’albero di ciliegie
dietro casa mia che quando sono partita erano ancora verdi….è ora di
tornare, voglio tornare... devo verificare se adesso le ciliegie sono mature.
Lisa Borzani
lunedì 19 maggio 2014
SABATO 17 MAGGIO 2014 - FORNACIONE NIGHT TRAIL 21 Km - 1000 m D+
Il ns Grande Daniele Baroni ci segnala questa gara a cui ha partecipato con l'amico Maurizio Fernandez.
Di seguito riporto le sue considerazioni più che positive sul percorso e sopratutto sull'organizzazione:
caro Massimo
mi sono rimesso la maglia da trail!
Ti segnalo un bel trail, a cui con 3 amici ho partecipato questo
sabato, il Fornacione night trail di 20 km, organizzato sulle colline
di Scandiano provincia di Reggio Emilia.
Volevo provare il trail notturno e quindi io Maurizio Fernandez (e chi
lo ferma più!!) con altri 2 amici ci siamo fatti questa gita.
Ragazzi che dire, fantastico!! gli organizzatori bravi appassionati e
competenti, percorso segnalatissimo, sentieri di tutti i tipi con guado
del torrente (acqua alla coscia) notturno finale! le viste al tramonto
sulle cime uniche!!
Alla fine 1 bottiglia di lambrusco ed una confezione di parmigiano reggiano!! e per noi che arrivavamo da Venezia gli organizzatori oltre a volerci conoscere come premio extra un cartone di lambrusco!
Pasta party o meglio cena in compagnia presso l'associazione!
TRAIL DELL'ORSA - BRENTINO VERONESE 18-05-2014
Ieri al Trail dell'Orsa presenza numerosa degli Amatori di Trail, tutti impegnati nella U48 - 48 Km - 3000 m D+.
Questi i risultati dei ns Atleti:
Paolo Pajaro 8° assoluto 6:10:11
Lisa Borzani 1ª cat. Fem. 6:25:35
Giovanni Loconsole 7:38:42
Massimiliano Tebaldi 8:08:59
Valter Bessega 8:58:37
La nostra Lisa Borzani conquista il primo gradino del podio nella categoria femminile, davanti a Patrizia Pensa e Teresa Mustica.
Paolo riconquista la gerarchia familiare e precede Lisa (lisa non me ne volere ci piace scherzare) conquistando l'ottavo posto assoluto nella classifica generale.
Grandissimi anche Giovanni, che quest'anno sta attraversando un periodo di grande forma, Massimiliano e Walter che, come sempre, concludono la gara alla grande..
Di seguito riporto la bella cronaca della gara vissuta da Massimiliano:
Ennesimo ultratrail, ennesima gara allenamento, ennesima
“levataccia”, ennesima avventura.
Questa volta sia va Brentino , sui monti Lissini, 48 km ,
alla fine 49, e 3000 metri di dislivello.
No so cosa mi aspetta, ma no ha importanza, come sempre
cercheremo di fare quello che siamo in grado di fare per il resto, penseranno
gambe e testa a dirmi dove posso arrivare.
Sveglia all'alba, quando ancora il gallo si gira sul suo
“cuscino di piume”. Ritrovo alle 4 con Giovanni e alle cinque con Walter. Si
parte alle 7,00, quando fa ancora fresco, in verità fa un po' troppo fresco, ma
alla prima salita, la temperatura non avrà più importanza.
Sul posto Lisa e Paolo, non ne perdono una , corrono sempre e
corrono forte, due forze della natura.
Siamo in pochi per questo Ultra , meno di duecento, non ci
sarà sicuramente ressa al via.
Ora 7,00 si va, pronti via... via lo stesso anche se non si è
pronti.... 1km e via si va su, lingua fuori , respiro profondo, cuore a mille.
In queste partenze “pendenti”, tengo sempre il freno a mano tirato, ma le
soffro da morire, dopo duecento metri tornerei indietro con pettorale in mano
da buttare sul tavolo della giuria e con sguardo duro dire... non gioco più
torno in letto... in letto al massimo in macchina. Poi come sempre tutto passa
e si continua, si continua a spingere per arrivare come sempre in cima, si
continua cercando di fare l'indifferente, ripetendoti cose assurde o qualche cantilena, fino a
quando arrivi sopra o al primo ristoro, alla 1° tappa. Dove ti ripeti: “prima
tappa andata , ora scopriamo cosa c'è più avanti”. Si riparte e cominci a
dividere la corsa in step, ti dai degli obbiettivi, di tanto in tanto scruti
cosa ti circonda, fotografi nella tua mente tante instantanee, tanti pezzi di gara
che poi cercherai di mettere insieme alla fine, per tirare le somme di quello
che è stato.
Si arriva in cime, il panorama e stupendo, si sale attraverso
scale e intorno tanto verde, tante montagne , non altissime ma verdissime, un
verde intenso scuro quello all'ombra, un verde più vivo quello al sole, si
danno il cambio, dipingono la vallata, sotto il fianco con la sua roccia, sopra
il verde con le sue gradazioni, noi
continuiamo a salire, per poi riscendere e risalire. Nel bosco la luce filtra e
ti regala giochi di luce. Tu continui, continui con la tua strategia, con la
tua cantilena, spingi e mentre spingi ti parli, ti ricordi. Mescoli pezzi di
vita, con panorami o viste del boschi, scruti i compagni di avventura e giochi
a capire la loro personalità, abbassi lo sguardo e fotografi i massi per no
finire in terra..... in tutto questo tu corri. Sbuchi dal bosco e ti ritrovi
una vallata, con le cime delle montagne ancora imbiancate al lato, c'è chi non
resiste e si scatta un ricordo, un Selfie... così oggi si dice, prima si diceva
semplicemente foto, chi sa perchè in certi luoghi divento nostalgico..... gli
anni avanzano..... sono caduto nel detto.....”ai miei tempi”... brutto segno.
Continuo, non penso ai km, non penso al tempo, non penso alle
salite, corro semplicemente corro , dove posso, oppure salgo e cammino dove
sono costretto. In certi punti la salita e ripida e ti fa gridare le gambe,
sbuffi e sali e spingi con i polpacci, con le cosce con la testa, spingi e vai
su. Quando trovi qualche tratto di piano o piccoli sali e scendi nel bosco,
sfoghi la tua corsa, liberi le gambe e liberi te stesso. La discesa ti esalta,
sono discese tecniche, termine per dire che non sono “pulite”, sono piene di
massi, devi zompettare di qua e di la, devi trovare la via migliore e lasciarti
andare. Pago il mio poco allenamento, sto un po' soffrendo. Verso il 30 km
troviamo la neve da attraversare ma perdo le segnalazioni, perdo la via non mi
trovo più sbaglio strada aspetto qualcuno ma sono solo, non vedo le fettucce gialle,
il giallo nel bosco non è proprio indicato, in questo sicuramente
l'organizzazione poteva fare meglio. Perdo buoni 20 minuti poi ritrovo la via e
la corsa altra salita, l'ultima, si sale, tira si va su sul punto più alto e si
scende, giù il possibile giù, velocemente, giù, cercando di non andare giù tu.
Si corre verso il traguardo, 49 km, un bel tracciato, bei posti, altra
avventura da ricordare..... e ora solito premio, solita birra anche oggi me la
sono meritata....... alla prossima.
Massimiliano Tebaldi
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