lunedì 29 giugno 2015

THE NORTH FACE LAVAREDO ULTRATRAIL 2015





Venerdì  26 giugno 2015 alle 23 in punto ha preso il via la LUT 2015.
Al via i nostri portacolori:

LISA BORZANI
GABRIELE GIRALDO
MASSIMILIANO TEBALDI

Ottima gara per Lisa, anche se non ama molto i tracciati dove sono prevalenti i tratti corribili rispetto alle salite dure e alle discese tecniche, che chiude in 16.58.07 al 10° posto della categortia femminile e 1ª delle Italiane.

Che dire di Gabriele, prestazione eccezzionale taglia il traguardo in 17.40.07, 67° categoria maschile e 79° assoluto.

Peccato per Massimiliano che purtroppo, causa un forte mal di schiena, ha deciso saggiamente di fermarsi a Cimabanche al 66° chilometro. Avrà sicuramente modo di rifarsi, visto il nutrito calendario gare che lo attende nei prossimi mesi estivi. Grande Massi!!!!! ci rifaremo alla DSR.


































 


giovedì 11 giugno 2015

IL TOR SCENDE A VALLE

Ecco l'articolo pubblicato sul sito del TOR DES GEANTS che pone in evidenza la bella serata che si è tenuta Lunedì 8 giugno al Centro Culturale San Gaetano di Padova "Un Sogno Chiamato Tor Des Geants".


http://www.tordesgeants.it/it/news/il-tor-scende-valle




Grande serata Tor (e VDA Trailers) lunedì scorso nel centro storico di Padova, con presentazioni, filmati, dibattiti davanti a tanta gente pronta a raccogliere emozioni e a conoscere luoghi e montagne della Valle d’Aosta. Grazie a Matteo Grassi, vicedirettore di Spirito Trail, a Paolo Pajaro,  tre Tor portati a termine, all’Assessore allo Sport della città patavina Cinzia Rampazzo. A vivacizzare l’incontro anche Lisa Borzani, miglior atleta azzurra ai recenti Mondiali di Annency e seconda nella classifica femminile al Tor des Géants 2014 (“Quest’anno spero di fare qualcosa meglio”, ha detto ridendo l’atleta padovana, che sarà al via anche al Gran Trail di Courmayeur dell’11 e 12 luglio).
Sottolineate, da Alessandra Nicoletti, ospite d’onore in quanto organizzatrice del Tor, non solo curiosità e aspetti organizzativi ma anche il forte legame delle manifestazioni di trail della VDA Trailers, lunghe o corte che siano, con il territorio.


Il Tor che scende a valle per farsi conoscere e per far conoscere il suo vasto campo di gioco d’alta quota, sarà protagonista di altre tre serate: sabato 13 giugno a Bione (Brescia) lunedì 15 giugno a Biella, il 16 luglio a Marano sul Panaro (Modena). Quella di Biella è riservata ai soci Rotary, le altre due sono aperte al pubblico.



lunedì 8 giugno 2015

GROSSGLOKNER ULTRATRAIL



NUOVA GARA ULTRATRAIL CHE SI SVILUPPA IN UN AMBIENTE FANTASTICO, POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE DUE PERCORSI.




mercoledì 3 giugno 2015

UN SOGNO CHIAMATO TOR DES GEANTS

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

Ricordo che il giorno 8 giugno 2015 alle ore 20.45, presso il Centro Culturale SAN GAETANO (via Altinate n. 71 a Padova), ci sarà questo evento imperdibile "UN SOGNO CHIAMATO TOR DES GEANTS".

Ospiti di spicco:

Alessandra Nicoletti: Patron del Tor Des Geants
Lisa Borzani: medaglia di bronzo a squadre al recente Mondiale IAU di Annecy e 2ª classificata al Tor Des geants 2014
Paolo Pajaro: finischer Tor Des Geants 2011 - 2012 -2013
Matteo Grassi: Vice Direttore Spirito Trail e finischer Tors Des Geants 2014




GRAN RAID PREALPI TREVIGIANE 30 MAGGIO 2015

Sabato scorso al Grand Raid Prealpi Trevigiane in gara in nostri eroi Massimiliano Tebaldi e Daniele Baroni, mentre al Raid del Col Visentin Michele Simion.

Ormai come consuetudine il grande Massimiliano ci regala questo bel racconto della sua gara.




Gran Raid Prealpi Trevigiane
Gran raid, grande sfida. Non tanto per distanza e dislivello, che comunque rimane di tutto rispetto, ma per come mi sento in questo ultimo periodo. Testa piena di pensieri lavorativi, fisico svuotato, tanto stress. Notti passate a girarsi nel letto con la leggerezza di un elefante.
Correre con la testa immersa nei pensieri non è facile, il gesto diventa macchinoso, privo di gioia. Si cerca di scaricare la testa, ma se ne ricava solo altro stress per risultati che non soddisfano. Corri con il corpo scollegato, non lo comandi a dovere, i tuoi passi non sono armoniosi. La notte prima della gara l'ho passata a fissare il soffitto, con la mente che spaziava a quello che mi aspettava il giorno dopo, alle soluzioni per un lavoro che si sta prendendo troppo di me.
È difficile concentrarsi su degli obbiettivi quando hai impulsi che arrivano da più parti. Sfrutti ogni momento libero per allenarti, ma corri contratto senza goderti quel gesto, quel momento che invece dovrebbe essere solo tuo, custodito gelosamente, diviso solo con la tua voglia di andare senza troppe domande.
Mi ritrovo in piedi senza bisogno di nessuna sveglia, con un entusiasmo che sta sempre più svanendo. I miei compagni di viaggio, Daniele e Marianna sono alla prima esperienza con una gara di questo chilometraggio e dislivello.
Sono giustamente intimoriti, ma curiosi, determinati, euforici. Dal loro sguardo si percepisce sicurezza e convinzione, faranno un ottima gara, la porteranno a casa con le unghie affilate dimostrando carattere e determinazione.
Cerco nei rituali pre gara un po’ di certezze. Lo sguardo di amici incontrati e ricontrati in tante gare mi da sicurezza, mi sento a casa , nel mio mondo.
Cerco di concentrarmi sull'immediato, su quello che succede tra cinque minuti non tra due ore.
Stringo i miei bastoni tra le mani cercando sicurezza. Sfoggio sorrisi da foto pregara e mi concentro su un obbiettivo, arrivare.
La partenza mi porta a correre in mezzo al gruppo, mi lascio trascinare dalla scia, non siamo molti siamo circa 170, ma tanto basta per sentirsi al sicuro.
I miei muscoli sono vuoti, sensazioni provate anche al Trail dell'Orsa. Mi concentro su piccoli segnali che arrivano dal corpo, cerco e trovo risposte, risposte non incoraggianti.
Scaccio con tutta la forza ogni pensiero negativo, ma tengo gelosamente quello che mani, gambe braccia, spalle mi trasmettono.
I piedi si muovono con sicurezza nel sentiero che si innalza, Appoggiano tra sassi e radici senza timidezza.
L'aria è fresca, ma si riscalda quasi subito.
Il primo pezzo si fa conquistare faticosamente, dopo un paio di chilometri di falso piano. Si sale, si prende quota, si spinge scrutando la terra che finisce calpestata dalle tue scarpe. Il bosco è umido, la sensazione di calore riempie il mio corpo.
Impugno con forza i miei bastoncini e spingo. Mi aiuto con qualsiasi parte del corpo, chiamo tutti i miei muscoli a raccolta. Salire mi regala una buona sensazione di conquista.
Tante volte mi sono domandando perché amo il trail.... amo il trail perché è fatica, perché ti ritorna indietro quanto investi di te stesso, ti ritorna il tuo lavoro il tuo impegno. Amo arrivare e sentire che mi sono conquistato quel traguardo, amo arrivare dopo essere salito e sceso con le mie forze senza nessuna scorciatoia. Amo questo sport perché qui contano le tue gambe e il tuo cuore, ogni metro te lo devi conquistare, non ci sono facili guadagni, non conta essere simpatici o piacioni, non conta conoscere qualcuno, non conta postare frasi “rubate” internet per fare bella figura e prendersi quel momento di gloria con tanti mi piace.
Conta solo il gesto, il tuo gesto, il tuo allenamento. Conta solo quanto sei disposto a soffrire, quanto devi impiegare per alzare l'asticella della tua sopportazione. Il trail è vero perché è solo un momento tuo, nessuno ti può aiutare, ti devi aiutare.
Si continua a salire e correre in cresta fino a raggiungere il Cesen e il primo ristoro al 17km.
L'aria ora è fredda. Una nebbia fastidiosa raffredda il sudore gelandolo sulla tua pelle. Ti regala una sensazione di fastidio che si impadronisce di tutto il corpo. Il te caldo servito gentilmente dai volontari riscalda il tuo corpo e ti regala nuova energia.
Si scende, si corre in discesa, le mie caviglie si dimenano tra le zolle irregolari del prato regalando una sensazione di fastidio a tutto il corpo. Si corre di traverso alla montagna, non è facile appoggiare il piede. Trovo un andatura regolare che mi da sicurezza.
La discesa in alcuni tratti diventa divertente, mi lascio guidare da quel poco di piacere.
Risalire è sempre la parte più dura, Col dei Moi è difficile da conquistare. Uno strappo di 400 o 500 metri in perpendicolare.
Sto faticando, ho difficoltà di concertazione, cerco continuamente spunti, cerco un motivo per continuare. Mi aggrego a Sabrina che ha lo stesso mio passo.
Procediamo insieme e ci aiutiamo a vicenda.
Altri stappi, altre discese. Si scende rapidamente e si risale in perpendicolare.
Il percorso è cambiato, la strada bianca che prima ti permetteva di mollare le gambe è stata tagliata . Continui saliscendi con strappetti spacca muscoli si susseguono. Il percorso è duro non lo ricordavo così, probabilmente perché la mia forma era migliore.
Ultima salita prima di giungere al Visentin. Sento che oramai è fatta, la sofferenza sta già passando per cedere il passo alla soddisfazione.
In alto la nebbia copre tutto, anche l'enorme antenna del ripetitore. Il mio corpo è gelato e tuoni lontani ricordano che un temporale è in arrivo,
Si scende rapidamente mentre il cielo minaccia ripercussioni. L'erba è scivolosa. Qualche goccia di pioggia scende aumentando il pericolo di caduta. Cerco di guadagnare il bosco e l'infinita discesa il più presto possibile. Discesa bella, discesa invitante, discesa che va giù tutto di un fiato. Lascio andare le mie gambe, le lascio correre, ritrovo piacere, mi riempio di soddisfazione.
Ci siamo, si ci siamo ultimi chilometri in piano per arrivare al lago morto, passare sotto l'arco e godermi il mio premio, mentre la pioggia scende con insistenza, ma non importa più, ho conquistato la mia gloria e ho la mia birra in mano... sono un signore, anche oggi ho vinto il mio premio..... alla prossima.

Massimiliano Tebaldi


MONDIALI ULTRATRAIL ANNECY

Ecco l'articolo relativo al successo ottenuto dalla nostra Nazionale con la Squadra Femminile ai Mondiali IAU di Annecy in Francia, che ha conquistato la medaglia di bronzo con il terzo posto a squadre.
Il Capitano della Squadra Femminile Lisa Borzani, viene giustamente ricompensata con questo articolo:




lunedì 1 giugno 2015

MARATHON RACE - ANNECY FRANCIA 30/05/2015


Anche Paolo Pajaro si è recato in terra di Francia per accompagnare Lisa al Mondiale IAU e per partecipare alla Marathon Race, una delle gare in programma in questo weekand intenso di Annecy.

Paolo chiude la sua gara 1° di categoria e 37° assoluto.



TECNICA MAXI RACE - ANNECY 30/05/2015


Sabato scorso il nostro Alberto Pandiani ha corso la Tecnica Maxi Race ad Annecy. Ecco di seguito il suo racconto delle emozioni vissute in gara.



TECNICA MAXI RACE - ANNECY 30/05/2015
Sono le sei, mi rigiro nel letto, la corsa è terminata da appena otto ore non riesco a dormire, non riesco a riordinare i miei pensieri e le emozioni della gara di ieri, tanta fatica troppa sofferenza, mi chiedo se ne valga la pena per la prima volta dopo aver tagliato il traguardo non ho pensato alla prossima sfida, ma a fare un passo indietro a rallentare forse a fermarmi almeno per un periodo.
Ma torniamo indietro, Tecnica Maxi Race, Annecy France, campionato mondiale di ultra trail, mi sono scritto mesi addietro stregato da un video di presentazione alla corsa, era da tempo che volevo provare una gara all’estero e questa mi sembrava una buona occasione.
La partenza per noi “umani” è fissata alle cinque, alle tre e mezza partono i campioni e tra questi c’è Lisa che farà una gara straordinaria contribuendo per prima alla conquista del bronzo nella classifica a squadre.
Con puntualità vengono accesi i rossi bengala che illuminano la notte   di Annecy, si parte siamo in tantissimi più di duemila, lungo il percorso non si riuscirà mai ad essere soli, velocemente si entra nel bosco inizia ad albeggiare, non serve accendere la frontale siamo un lungo serpentone che sale, riecheggia di continuo  la parola “gouche” serve ad indicare il lato del sorpasso da parte dei più veloci, la salita è estenuante 18 kilometri nel bosco mai uno squarcio di panorama, salgo senza fatica ma la testa è da un’altra parte, sono svuotato il fisico lavora bene ma i pensieri sono tutti negativi, è subito crisi, certo dopo quindici kilometri non è di buon auspicio.
Avanti, avanti arrivo al ristoro li trovo conforto, riparto ora sono più sereno, inizia la discesa di quelle odiose, sassi, radici e fango però non è male riesco a ad andare, il sole inizia a farsi alto fa caldo devo bere di continuo, ricomincio a salire, bosco solo bosco appena due scorci sul lago cinto dalle sue splendide montagne.
Prima del ristoro di mezza corsa, tre kilometri di asfalto sotto una canicola micidiale, vedo che tutti rallentano si fa veramente fatica, ma a bordo strada gli spettatori  non mancano  mai di incitarti, bravò, bravò superbe è bello tanto entusiasmo fa piacere aiuta, ricevo anche un regalo inaspettato, un cartello dell’organizzazione indica che mancano “solo” 40 all’arrivo, il mio orologio ne segnava 46, maledetti gps.
Si ricomincia salire, adesso ci sarà la parte più dura della gara, tanto dislivello circa 3000 metri, due salite cattive, ma mentre mi appresto ad entrare nel sentiero incontrò un papà con una bimba tetraplegica, mi sorride mi incoraggia, bonne chance mi augura, mi emoziono mi si inumidiscono gli occhi. Io che faccio tutto questo per passione ma soprattutto per gioco mi sento piccolo dinnanzi alla loro fatica quotidiana ai loro sacrifici. Mi riprometto che questa gara la devo finire, la voglio dedicare a loro, al loro coraggio   e allora vai, testa bassa e spingere, ripide rampe finalmente scompare la vegetazione si scopre la roccia si va in quota l’ Alta Savoia si mostra ed è bellissima, mi fermo cerco di fissare nella mente queste immagini, saranno poi questi i ricordi che restano.
Si scende discesa impegnativa, lunga,  non riesco a far andare le gambe è veramente una sofferenza, ma i kilometri passano il tempo anche capisco che oramai ci sono che adesso nulla mi può fermare, il cielo si incendia di rosso, inizia a scendere la notte ma il lago è li, lo vedo vorrei tuffarmi, ma devo solo pazientare, ci sono, ultimo kilometro tra due ali di folla che applaude, i bimbi mi porgono il cinque sono quasi le 22, è finita.
Bimba, papà  questa è per voi campioni.
Alberto Pandiani