Data: 06_09_2015
lunedì 20 luglio 2015
CHIUSA LA VAL GIRALBA: LA CAMIGNADA CAMBIA PERCORSO
Auronzo di Cadore (Dolomiti Bellunesi), 17 luglio 2015 - Il fortissimo temporale che si è abbattuto su Auronzo di Cadore (Dolomiti Bellunesi) lo scorso 2 luglio ha lasciato segni pesanti sulla Val Giralba, l’ultima lunga e temuta discesa del percorso della “Camignada poi siè refuge”, classica corsa in montagna giunta alla 43. edizione. Il sentiero che scende dal Rifugio Carducci fino ad Auronzo è franato in più punti lungo tutta la vallata, costringendo il Comune di Auronzo ad emettere una ordinanza di chiusura che di fatto ne impedisce l’accesso.
Preso atto dell’ordinanza, e vista anche l’impossibilità di effettuare in tempi brevi interventi efficaci per la messa in sicurezza del percorso, il Cai Auronzo, organizzatore della manifestazione, ha ufficializzato il cambio di tracciato della “Camignada poi siè refuge” in programma domenica 2 agosto. La discesa ad Auronzo avverrà quindi per la Val di Cengia, tagliando di fatto gli ultimi due rifugi, il Comici e il Carducci.
«È stata una decisione sofferta ma doverosa – ha dichiarato il presidente del Cai di Auronzo Massimo Casagrande -. Abbiamo fatto il possibile per cercare di mantenere il percorso originale con i suoi sei rifugi. Ma le diverse ricognizioni in Val Giralba e soprattutto l’ordinanza di chiusura del sentiero da parte del Comune di Auronzo ci hanno portato alla inevitabile scelta della modifica di percorso».
E così, la Camignada toccherà quattro rifugi anziché sei. Come, del resto, accadeva nelle primissime edizioni. Il percorso resterà invariato nella sua prima parte: partenza alle 8 di domenica 2 agosto davanti al lago di Misurina, salita al rifugio Auronzo, poi rifugio Lavaredo, rifugio Locatelli e rifugio Piani di Cengia. Da qui il tratto nuovo del percorso, con il passaggio dai meravigliosi laghi di Cengia e la discesa attraverso la selvaggia Val di Cengia fino allo sbocco in Val Marzon. Un tratto di asfalto ancora in discesa e poi l’imbocco della nuova pista ciclabile lungo il fiume Ansiei che, dopo circa 8 chilometri, condurrà i partecipanti all’arrivo al palaghiaccio di Auronzo.
«Si tratta – commenta Massimo Casagrande - di un percorso alternativo di tutto rispetto, che nulla ha da invidiare alla spettacolarità del tracciato originario. Il prezzo da pagare saranno i due chilometri in più di pista ciclabile, la parte più sofferta del percorso, ma siamo sicuri che i partecipanti sapranno apprezzare il nuovo tracciato e gli sforzi che abbiamo fatto per la sua preparazione in tempi così ristretti».
Il tracciato della Camignada 2016 misurerà circa 33 km con un dislivello positivo di 1.200 metri e negativo di 2.100 metri. Gli iscritti hanno intanto superato quota 1.100: mancano quindi soltanto 400 pettorali al raggiungimento del numero chiuso, fissato quest’anno a 1.500 concorrenti.
Per informazioni vai sul sito: http://www.caiauronzo.it/camignada.html
venerdì 17 luglio 2015
DE GASPERI RECORD SUL MONTE BIANCO
Salita e discesa da Courmayeur in 6h.45' Crolla il record di Meraldi
Dopo
il recente record all’Ortles, Marco De Gasperi centra un nuovo
fantastico primato salendo in 6h43’52’’ sul Monte Bianco con partenza e
arrivo da Courmayeur lungo la via Ratti dal Rifugio Gonella (51,8 km e
3.750 m D+). A vent’anni di distanza dal record di Fabio Meraldi
(6h45.24), un altro valtellinese doc scrive il proprio nome nella storia
del Monte Bianco e dello skyrunning.
CRONACA - Partito dalla piazza della chiesa di Courmayeur (1.224 m) alle 4:30 di questa mattina, Marco De Gasperi è risalito, prima lungo la strada asfaltata della Val Veny fino al Combal (1.987 m), poi lungo la morena del Miage al Rifugio Gonella (3.071 m), quindi sull’insidioso ghiacciaio del Dôme per raggiungere il Col des Aiguilles Grises (3.811 m), il Piton des Italiens (4.002 m), la Capanna Vallot (4.362 m) e la Cresta de Bosses fino in vetta al Monte Bianco (4.810 m). Lungo lo stesso percorso di salita, ha poi fatto ritorno a Courmayeur alle ore 11:13 segnando un tempo complessivo di 6h43’52’’. A distanza di vent’anni, quindi, questo diventa il nuovo riferimento cronometrico lungo la via normale italiana della più alta cima delle alpi.
DIETRO LE QUINTE - A coordinare il progetto, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza viste le difficili condizioni del ghiacciaio del Dôme, erano presenti lungo il percorso le guide alpine Adriano Greco, Michele Compagnoni, e Lucio Trucco, il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entreves e gli atleti Martin Anthamatten e Franco Collè. Ospite d’eccezione, l’alpinista russo Denis Urubko che ha assistito l’arrivo di Marco De Gasperi in vetta.
LE PRIME PAROLE - «Recentemente Fabio Meraldi mi ha dato una fotografia che ritrae un ragazzino intento a correre dietro a due campioni lungo un traverso sopra il rifugio Gonella. I due campioni erano Fabio Meraldi e Matteo Pellin, il ragazzino, invece, ero proprio io. Da quando fu scattata quella fotografia, sono ormai passati 22 anni. Era la terza edizione della Monte Bianco SkyMarathon, una gara organizzata sullo stesso percorso di questo record e vinta da Adriano Greco. All’epoca, avevo appena sedici anni e, nonostante il mio forte desiderio, non potei partecipare alla gara. Il mio sogno di indossare quel pettorale non si è potuto realizzare, prima di tutto perché quella gara non è mai più stata organizzata. Il mio sogno di ritornare sul Monte Bianco cercando di salirlo e scenderlo il più velocemente possibile, invece, si è realizzato oggi. È stata una vigilia complicata, direi alquanto agitata e nervosa. Sapevo fin dall’inizio che il riferimento di Fabio era un qualcosa d’importante e difficile da abbassare. Inoltre, le condizioni del ghiacciaio, con i ponti sui crepacci che continuavano a sciogliersi giorno dopo giorno, hanno creato apprensione anche dal punto di vista della sicurezza. Sono tanti gli amici che vorrei ringraziare oggi, accorsi qui per assistermi come in tante occasioni. Un pensiero particolare però vorrei esprimerlo per mia mamma che non c’è più. Sono sicuro che lei ha vegliato su di me, dall’alto, lungo tutto il tragitto».
CRONACA - Partito dalla piazza della chiesa di Courmayeur (1.224 m) alle 4:30 di questa mattina, Marco De Gasperi è risalito, prima lungo la strada asfaltata della Val Veny fino al Combal (1.987 m), poi lungo la morena del Miage al Rifugio Gonella (3.071 m), quindi sull’insidioso ghiacciaio del Dôme per raggiungere il Col des Aiguilles Grises (3.811 m), il Piton des Italiens (4.002 m), la Capanna Vallot (4.362 m) e la Cresta de Bosses fino in vetta al Monte Bianco (4.810 m). Lungo lo stesso percorso di salita, ha poi fatto ritorno a Courmayeur alle ore 11:13 segnando un tempo complessivo di 6h43’52’’. A distanza di vent’anni, quindi, questo diventa il nuovo riferimento cronometrico lungo la via normale italiana della più alta cima delle alpi.
DIETRO LE QUINTE - A coordinare il progetto, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza viste le difficili condizioni del ghiacciaio del Dôme, erano presenti lungo il percorso le guide alpine Adriano Greco, Michele Compagnoni, e Lucio Trucco, il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entreves e gli atleti Martin Anthamatten e Franco Collè. Ospite d’eccezione, l’alpinista russo Denis Urubko che ha assistito l’arrivo di Marco De Gasperi in vetta.
LE PRIME PAROLE - «Recentemente Fabio Meraldi mi ha dato una fotografia che ritrae un ragazzino intento a correre dietro a due campioni lungo un traverso sopra il rifugio Gonella. I due campioni erano Fabio Meraldi e Matteo Pellin, il ragazzino, invece, ero proprio io. Da quando fu scattata quella fotografia, sono ormai passati 22 anni. Era la terza edizione della Monte Bianco SkyMarathon, una gara organizzata sullo stesso percorso di questo record e vinta da Adriano Greco. All’epoca, avevo appena sedici anni e, nonostante il mio forte desiderio, non potei partecipare alla gara. Il mio sogno di indossare quel pettorale non si è potuto realizzare, prima di tutto perché quella gara non è mai più stata organizzata. Il mio sogno di ritornare sul Monte Bianco cercando di salirlo e scenderlo il più velocemente possibile, invece, si è realizzato oggi. È stata una vigilia complicata, direi alquanto agitata e nervosa. Sapevo fin dall’inizio che il riferimento di Fabio era un qualcosa d’importante e difficile da abbassare. Inoltre, le condizioni del ghiacciaio, con i ponti sui crepacci che continuavano a sciogliersi giorno dopo giorno, hanno creato apprensione anche dal punto di vista della sicurezza. Sono tanti gli amici che vorrei ringraziare oggi, accorsi qui per assistermi come in tante occasioni. Un pensiero particolare però vorrei esprimerlo per mia mamma che non c’è più. Sono sicuro che lei ha vegliato su di me, dall’alto, lungo tutto il tragitto».
mercoledì 15 luglio 2015
DOLOMITES SKYRACE 2015 - CANAZEI (TN)
La Dolomites SkyRrace®, che nel
prossimo fine settimana raggiungerà la maggiore età, ha voluto
concedersi un’anteprima presso la Sala Consigliare del Comune di
Canazei....
Ad aprire la serata è toccato al sindaco di Canazei Silvano Parmesani, quindi direttore dell’Apt della Val di Fassa Andrea Weiss, al vice presidente della Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino Osvaldo Debertol, nonché in rappresentanza del main sponsor ha fatto un grosso in bocca al lupo a tutti Giulia Delladio de La Sportiva.
Il presidente del Comitato Organizzatore Diego Salvador ha snocciolato i dati significativi di questo evento, che anno dopo anno continua la sua crescita esponenziale: “Avremo in gara oltre 1200 corridori del cielo, tenendo conto di entrambe le competizioni. Per la prova lunga saranno rappresentate ben 35 nazioni, invece per la Vertical saranno ben 25 le federazioni che schiereranno i propri atleti. Sarà un evento di altissimo livello, inserito anche quest’anno nel prestigioso circuito Skyrunner® World Series, la coppa del mondo della disciplina. Una manifestazione che ha raggiunto una popolarità rilevante, rappresentata dal fatto che in un solo mese si sono chiuse le iscrizioni, raggiungendo il numero massimo di 750 atleti gestibili. Siamo pronti, convinto che sarà l’ennesimo successo organizzativo, che si realizzerà come sempre grazie ad uno straordinario esercito di volontari dall’elevata professionalità e competenza”.
Nei giorni scorsi si è chiuso il cerchio in fatto di team e federazioni iscritte, con l’entry form giunto dal Team Crazy Idea, che schiererà l’atteso friulano Tadei Pivk, annunciato fra i pretendenti alla vittoria finale della gara lunga, quindi il francese Mathéo Jacquemoud, il colombiano Saul Padua Rodriguez, l’altro francese Alexis Sevennec e la friulana d’adozione Dimitra Theocaris. Tutti in gara in entrambe le competizioni a parte Pivk che si concentrerà sulla skyrace. A chiudere il lotto dei partenti del sodalizio valtellinese ci saranno Giovanni Tacchini e il giovane emergente Mattia Gianola. Già confermati poi gli atleti delle nazioni più forti al mondo, quindi il team Salomon con la vincitrice di dodici mesi fa Laura Orgué Vila ed Emelie Forsberg, il team La Sportiva con in particolare il re del vertical Urban Zemmer, ed ancora il team Valetudo con il rumeno Ionut Zinca.
Durante la presentazione hanno preso la parola anche Urban Zemmer, la cui storia è stata raccontata in una clip emozionale proiettata in sala, che ha confermato che si sta preparando per una delle gare che più ama, come quella di Alba di Canazei, proprio per la sua verticalità estrema, così come Paolo Larger che ha ricordato le due diverse e straordinarie vittorie ottenute sul traguardo di Canazei, confermando che sarà in gara anche quest’anno. Una battuta finale è stata dedicata anche al senatore Valerio Lorenz, che assieme ad Erwin Riz ha partecipato a tutte le 17 edizioni.
E’ poi stato mostrato in anteprima il video emozionale e promozionale “Into the Track”, realizzato in questi giorni, che verrà proiettato nel briefing per appassionare i tanti iscritti, mostrando anche il percorso di gara che li attenderà. Con l’occasione sono stati resi noti i dati maggiormente significativi, come il sito internet, con ben 96.942 visitatori annuali, la clip della gara su youtube che ha raggiunto ben 214.722 visualizzazioni, mentre i due post più popolari su facebook (pagina con 4971 mi piace) hanno raggiunto ben 396.416 persone (post del 20 luglio 2014) e il secondo ben 252.672 persone raggiunte (post del 18 luglio). Altra novità riguarda la singolare ed esclusiva t-shirt per i finisher realizzata da Crazy Idea.
In conclusione gli spazi televisivi. Alla Dolomites SkyRace Rai Sport 1 dedicherà uno speciale di 1 ora già la sera successiva l’evento, dalle 18 alle 19. Una sintesi andrà poi su Odeon Tv e Italia 53, nonché su oltre 110 televisioni locali. In ambito trentino una sintesi di 30 minuti su Telenuovo Trento. Infine anche il nuovo canale in digitale terrestre Gazzetta Tv mostrerà le immagini della competizione fassana, oltre ai tg regionali e nazionali, nonché l’universo del web.
TRANS D'HAVET ANCORA POCHE ORE PER ISCRIVERSI
Oggi alla mezzanotte chiudono le iscrizioni, già oltre 450 gli atleti pronti al via. Il punto sulla Sky Runner Series Italy Ultra dopo gara 2
La presentazione ufficiale dell’edizione numero 4 il 23 luglio all’Alpstation Schio
In casa Ultrabericus Team si contano ormai le ore prima della chiusura delle iscrizioni alla Trans d’Havet 2015. La quarta edizione è infatti ai blocchi di partenza e tutto è pronto per lo start del prossimo 25 luglio.
Nel frattempo, lungo l’intero tracciato di 80 km da Piovene Rocchette a Valdagno, sono in corso la pulizia dei sentieri e la prima fase della tracciatura.
Sul fronte delle iscrizioni, i dati dell’organizzazione al 12 luglio danno già registrati oltre 450 concorrenti, 175 per il tracciato Marathon di 40 km e 2.500 mD+ e 275 per l’Ultra di 80 km e 5.500 mD+. Manca davvero poco prima della chiusura ufficiale, prevista per la mezzanotte di oggi, mercoledì 15 luglio ad appena 10 giorni dal via.
La presentazione ufficiale della quarta edizione della Trans d’Havet è in programma giovedì 23 luglio presso l’Alpstation di Schio. Dopo l’apertura dell’anteprima distribuzione pettorali, alle 18.30 il prof. Alessandro Grainer presenterà il progetto “Fisiologia estrema, tra corsa e scienza”, realizzato grazie ai dati raccolti nelle edizioni 2012 e 2013 della Trans d’Havet, e illustrerà i programmi di futuro sviluppo. Alle 19.30 è prevista la conferenza stampa ufficiale per presentare i dettagli della gara e poi spazio al Trans d’Havet Party con intrattenimento in musica con l’Italian Swing Band de I Fiati Corti.
Partner della serata e dell’intera manifestazione sono Montura e Alpstation, main sponsor da sempre legati alla Trans d’Havet, quindi Sofileta, Birra Menabrea, Latterie Vicentine, Oxeego, Artémis, Vivi Recoaro Terme e il consorzio Vicenza È.
La Trans d’Havet 2015 sarà il terzo appuntamento del calendario della Sky Running Series Italy, che dopo due gare disputate in Toscana (Ultra Trail del Mugello) e in Valle d’Aosta (Cervino X-Trail), vede al comando della classifica maschile l’italiano Fabio Di Giacomo (Runners Valbossa), già iscritto anche alla gara vicentina, inseguito da Dennis Brunod e Matteo Lucchese (Team New Balance). Alla guida della classifica femminile troviamo invece Cristina Carli (Team La Torre Cenaia), davanti all’ucraina Ivanna Fedorak (Atletica Isola d’Elba) e da Federica Zacchia (Team Kino Mana). A breve verranno ufficializzati anche i nomi dei top runners che il 25 luglio scatteranno da Piovene Rocchette. Sicura presente l’atleta di casa Federica Boifava team Montura, e a chiudere il conto aperto con l’edizione 2014 Giulio Ornati team Salomon,
E ancora Trans d’Havet non dimentica la solidarietà: tre atleti ospiti correranno portando il messaggio di A.D.M.O., per sensibilizzare il pubblico alla donazione di midollo osseo.
martedì 14 luglio 2015
TRANSPELMO, DOMENICA 6 SETTEMBRE A PALAFAVERA (ZOLDO ALTO - BELLUNO)
Transpelmo, domenica 6 settembre a Palafavera (Zoldo Alto - Belluno) si correrà l’ottava edizione. Per testare il percorso il comitato organizzatore ripropone le uscite domenicali.
Mancano poco meno di due mesi alla partenza dell’ottava edizione della Transpelmo, ma il Comitato Organizzatore è a pieni giri per garantire la perfetta riuscita della manifestazione.
La Transpelmo, gara che vedrà al via 700 atleti, si corre nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Unesco dell’Umanità, al cospetto di due montagne conosciute in tutto il mondo quali Pelmo e Civetta. E’ proprio all’ombra del “Caregon del Padreterno” che si svilupperanno i 17,430 chilometri con un dislivello positivo totale di 1296 metri.
La prima domenica di agosto e domenica 9, i ragazzi della Pro Loco e i volontari organizzeranno delle passeggiate che ripercorreranno il tracciato della Transpelmo. Un momento per conoscere e assaporare senza l’assillo del cronometro, le bellezze di un percorso unico al mondo.
Per quanto riguarda lo sviluppo della gara, dopo il lancio di Palafavera, la prima salita si svolgerà nel bosco, per poi proseguire in quota con ampio sentiero, su pascoli e sulle distese di mughi, sino al Rifugio Venezia dove gli atleti troveranno il primo ristoro. Dopo il Rifugio inizierà la "vera" salita, prima si toccherà una forcelletta poi si affronterà un ripido ghiaione sino a raggiungere forcella di Val d'Arcia a 2476m, il GPM della gara.
Questa è la quota più elevata del percorso, oltre al secondo punto di ristoro ci sarà il rilevamento cronometrico intermedio. La discesa si svolge lungo il ghiaione fino a immettersi nel sentiero che porta al passo Staulanza. Nei pressi del Passo s'incontrerà il terzo ristoro. Superata una breve salita, inizierà la fase finale della discesa, passando per il Pian dei Buoi si raggiungerà nuovamente Palafavera dov'è situato l'arrivo e il ristoro finale.
«Quest'anno - ha detto Eris Costa, presidente della Pro Loco - sono stati fatti degli interventi di manutenzione al sentiero da parte del comune di Zoldo Alto e del CAI Val di Zoldo. I volontari della Transpelmo eseguono ogni anno interventi di manutenzione, ma non hanno la facoltà di intervenire in modo consistente sul sentiero sia per una questione di risorse sia per i modesti mezzi e per i permessi. Piccoli interventi che aiutano anche la qualità dell’offerta turistica dei sentieri che si sviluppano intorno al Pelmo. Speriamo e crediamo che sia un primo segnale di un intervento complessivo che interessa un sentiero frequentato dai turisti».
Iscrizioni:
Le iscrizioni sono aperte sul sito www.transpelmo.it le modalità sono le seguenti:
dal 13/07 al 22/08 REGOLARE 38€ ( maglia tecnica + bicchiere)
dal 23/08 al 30/08 LAST MINUTE 45€ ( maglia tecnica + bicchiere)
Chiusura iscrizioni domenica 30 agosto 2015.
Le iscrizioni saranno chiuse, anche anticipatamente al raggiungimento del numero max. di 700 iscritti.
Programma:
Domenica mattina, in attesa dell’arrivo dei concorrenti, sarà riproposta la Transpelmo for Family, una passeggiata guidata tra i boschi di Palafavera, ideale per accompagnatori e famiglie che attendono i concorrenti.
Dopo la felice esperienza della passata edizione al poligono dello Stadio del Biathlon si potranno effettuare delle prove di tiro. Ragazzi e adulti, sotto il controllo degli istruttori, potranno, come gli atleti di Biathlon, sparare ai bersagli posti a 50m, con una carabina “calibro 22”. I più giovani spareranno a bersagli posti a 10m con carabina ad aria compressa.
Informazioni generali:
Località: Palafavera, Zoldo Alto (BL)
Per informazioni a carattere generale:
Pro Loco Zoldo Alto:
+39.0437.789145
Pro Loco Zoldo Alto:
+39.0437.789145
Per informazioni sul percorso:
Eris Costa +39.333.9355705
Eris Costa +39.333.9355705
sabato 11 luglio 2015
DOLOMITI BELLUNESI........ CHE SPETTACOLO
Oggi ho fatto un giro sulle Dolomiti Bellunesi. La giornata era a dir poco spettacolare. Era da anni che non venivo su questi Monti. Montagne aspre, selvagge, frequentate pochissimo, forse per i dislivelli e le distanze da percorrere per raggiungere i pochi Rifugi e Bivacchi.
Sono salito dal lago della Stua al passo Alvis, Arrivato al passo il panorama era mozzafiato, crode altissime di dolomite bianchissima.... Sas de Mur - Col de Bechei - Monte Neva..... in lontananza, ma neanche troppo, il Pavione.
Sono sceso al Rifugio Bruno Boz dove una signora gentilissima mi ha accolto in rifugio come fossi a casa mia, mi ha fatto addirittura il caffè di moca.... Grandissima!!!!! Dal Rifugio ho raggiunto il bivacco Feltre W. Bodo, con il suo color rosso vivo che spiccava in mezzo alle rocce bianche che lo facevano risaltare ancora di più.
Da qui, essendo che la meta che avevo scelto era irraggiungibile, causa le slavine dell'anno scorso una parte del sentiero che porta a Casera Errera è stato spazzato via, quindi cambio di programma...... Su consiglio di un alpinista incrociato mentre scendeva dal bivacco, ho puntato alla cima del Piz Sagron salendo con un po' di attenzione per la via normale. Che dire......... roccia favolosa, appigli ovunque, salita fantastica..... emozione indescrivibile. Da quì una vista a perdita d'occhio su Antelao - Sorapis - Pelmo.... non sarei più sceso.
Tornato sui miei passi, ho imboccato il sentiero di discesa che incrocia in più punti il torrente con cascatelle e pozze d'acqua cristallina e quindi, purtroppo sono ritornato al lago. Finito l'allenamento, finita questa giornata favolosa.... DOLOMITI BELLUNESI... ALLA PROSSIMA!!!
giovedì 9 luglio 2015
DOLOMITI SKY RUN ANCHE ALBERTO CI REGALA UN BELLISSIMO RACCONTO
Anche Alberto Pandiani ci regala un racconto veramente suggestivo della Sua DSR. Per chi ha partecipato, leggere le sue parole Ti fa rivivere que momenti stupendi vissuti nella notte tra venerdì e sabato.
DOLOMITI SKY RUN 03 LUGLIO 2015
Ferrara di Braies ci accoglie con la sua semplicità, prati
ben curati frutto di una antica laboriosità contadina, davanzali riboccanti di
rossi gerani , una semplice pieve, il campanile con la cupola a cipolla e gli
sguardi incuriositi ma divertiti dei suoi abitanti.
E’ passato un anno, la Dolomiti Sky Run, la corsa che attraversa le Dolomiti sui
sentieri dell’alta via numero 1 è di nuovo al via, ci si ritrova tra amici, si
scherza si stempera la tensione, si cerca la concentrazione la gara è
impegnativa, lo è, lo sarà per tutti, per i campioni e per tutti quelli che
hanno voglia di iniziare questo magnifico viaggio.
Start si parte, un brevissimo tratto di asfalto, come una cima
che si rilascia prima di salpare verso il mare delle emozioni ed è subito il
lago di Braies con le sue limpide acque con il suo anfiteatro di montagne a
proteggerlo, la sua tranquillità è contagiosa stempera la tensione della gara,
ci giriamo attorno lo accarezziamo, ci tenta ci invoglia al suo centro
galleggia una placida barca in legno, come una sirena di Ulisse ci invita a
fermarci, ma noi sappiamo che questo non è sufficiente a saziare il nostro
desiderio.
Si sale, all’inizio nel bosco poi sul ripido sentiero tra le
rocce, adesso c’è tanta forza, le gambe vanno la mente veloce ragiona, severa
ti dice di non forzare, la corsa è lunga e tu ubbidisci gestisci il tuo
entusiasmo e su scollini, il meriggio prepara la sera ma è un lento abbandono
la luce resiste decide di accendere le cime di renderle più belle, la pace
invade la valle, tutto tace, non puoi che restare stupito, rapito attonito da tanta bellezza, il cielo si
tinge di rosa di viola di indaco e piano piano la notte scende e pian
piano il respiro si fa faticoso, il sentiero ricomincia a salire.
Passo Ju dal’Ega, forcella da Lech, forcella Lagazuoi, come
soldati in fila ci aspettano, ci sfidano alzano la posta del banco ci chiedono
se vogliamo continuare a giocare ci
fanno capire che il premio è bello e allora spingi, sbuffi e arrivi in cima e
si il premio c’è, ci sono le stelle, stelle a perdita d’occhio il carro ti guida, ti indica la rotta marinaio dei monti, respiri, il vento caldo ti scuote trasporta profumi di
mughi di fiori di vita.
E riparto sereno, ma d’incanto una luce mi scuote mi giro
lentamente da dietro una guglia mi appare la luna, lentamente si fa vedere
dapprima timida quasi pudica, velata da soffici cirri, ma poi si spoglia e la
sua forza è travolgente illumina la notte disegna i contorno delle cime,
rischiara il sentiero e tu piccolo in questo oceano ti senti sicuro la tua
corsa scivola via serena, ti fai guidare senti di appartenere a questa magia la
mente si libera e ritrovi te stesso.
Ed il Pelmo ed il Civetta si svegliano, è l’alba, severi , imponenti ti guardano il cielo vira all’azzurro la luna
lentamente lascia posto al sole, la notte al giorno il bosco si sveglia la fatica aumenta la mente ancora ebbra
adesso fa fatica, è caldo.
Siamo al rifugio
Coldai, la parete nord del Civetta ci aspetta come una gigantesca onda, ci
passi ai suoi piedi in silenzio incute timore, rispetto , continuo a correre, ruscelli
di neve in disgelo, prati fioriti, abeti, larici rododendri, la montagna con semplicità ti mostra i suoi
gioielli e poi ti fermi al Duran ti fermi perché il caldo è tremendo perché
devi ascoltare la montagna e rispettare te stesso perché quello che oggi hai vissuto
lo porterai per sempre nel cuore.
Grazie DSR e grazie a chi con sacrificio ed impegno ci ha
regalato questo viaggio.
ALBERTO PANDIANI
LISA BORZANI LA REGINA DELLE DOLOMITI
Ecco l'articolo pubblicato sul Mattino di Padova, che rende onore ai successi inanellati da Lisa quest'anno, non ultimo la seconda posizione alla durissima Dolomiti Sky Run.
LUT - DOLOMITI SKY RUN IL BELLISSIMO RACCONTO DI MASSIMILIANO
Come sempre ormai Massimiliano ci ha abiatuati ai suoi favolosi racconti. Ogni Lunedì aspettiamo con ansia l'arrivo del suo scritto per leggerlo tutto dun fiato e rivivere con Lui le emozioni vissute nelle sue scorribande in montagna.
Questa volta il raffronto tra due gare estremamente diverse, la LUT e la Dolomiti Sky Run. La prima una gara chic, la seconda una gara rude che vengono perfettamente descritte da Massimiliano nel suo racconto.
DOLOMITI SKY RUN 3 LUGLIO 2015
Questa volta il raffronto tra due gare estremamente diverse, la LUT e la Dolomiti Sky Run. La prima una gara chic, la seconda una gara rude che vengono perfettamente descritte da Massimiliano nel suo racconto.
DOLOMITI SKY RUN 3 LUGLIO 2015
È un po’ che non scrivo, mi sono preso una pausa anche in
questo.
Non ne avevo molta voglia e non
avevo molto da dire, rischiavo di ripetere le solite cose.
Rischiavo di raccontare emozioni e situazioni vissute superficialmente che
non mi hanno lasciato molto. Aspettavo il là, aspettavo che il tempo mi
riconsegnasse la voglia di farlo e i miei pensieri mi ritornassero quello che era stato negli ultimi due fine
settimana.
Due gare che non ho portato a
termine, due gare terminate prima, con il fisico che mi faceva accendere la
luce rossa dello stop.
Due gare profondamente differenti
tra di loro, la lavaredo e la dolmiti sky run.
Sbirciando in facebook e leggendo
qua in là, come si sfoglia un giornale, ho letto una definizione che diceva che la lavaredo sta all’UTMB, come
la dolomiti sky run sta alla PTL.
Ecco non so se sia questo il termine
giusto di paragone, anche perchè non ho corso nè l’Utmb, nè la PTL, ma qualcosa
di profondamente diverso c'è.
La lavaredo è il salotto buono, e la
recption di un Gran hotel, è la corsa dove mettersi in mostra, la dolomity sky run invece è la parte
essenziale di questo sport, dove la semplicità fa da padrona.
È come contrapporre un ristorante da
cinque stelle con piatti ricercati, dove anche la presentazione e la forma ha
un suo perchè, ad un osteria vecchio
stile dove gli avventori usano le bestemmie per congiunzione tra una parola e
l'altra, il vino si fa sentire e i piatti non hanno nulla di leggero, neppure
la ceramica.
Se devo scegliere dove stare, io sto
in osteria.
Sarà che mio nonno mi portava con
lui fin da piccolo ma quel mondo fatto di gente semplice mi ha sempre
affascinato.
Ascoltavo e guardavo incantato
quelle mani rugose che avvolgevano le carte, quei visi immersi nel fumo delle
alfa, una volta in osteria si fumavano le alfa erano molto gettonate, chi
ricorda questa marca di sigarette??, se le ricordate non siete molto
giovani........
Osservavo e ascoltavo quell’imprecare
sulla mossa errata del proprio compagno
di gioco, i dibattiti su chi aveva sbagliato “nell'ultima mano di carte”, il
sempre presente “so tutto io” che metteva tutti d'accordo spiegando con
padronanza cosa era successo, non che avesse ragione ma lo spiegava talmente
bene che tutti annuivano .
Era un bel periodo, dove ancora ci
si metteva l'abito “buono” della domenica, dove il cappello era quello da
festa, dove le scarpe erano lucide e non infagate dal lavoro dei campi, dove il
giorno di festa aveva ancora un valore e non sfociava nell'anominato di un
centro commerciale.
Nei 66 km della lavaredo ho vissuto
solo un sussulto, quando la strada da Misurina si impenna per raggiungere il
rifugio Auronzo.
Unico punto dove il cuore si appropria
delle tue mani e spinge insieme alle tue gambe, dove i tuoi
occhi ritrovano stupore in quella
roccia rossa che ti sovrasta , dove la discesa si può chiamare discesa, dove la
montagna la senti viva..
Poi una lunga strada bianca sotto il
sole e l'alzata di mano per uscire di scena al 66 km quando la tua schiena e la
tua testa si lasciano vincere e non riescono più a soffrire, perdendo quella
parte di gara che forse valeva il
biglietto di partecipazione.
La dolomiti sky run invece non è mai
stata banale, forse il primo km, forse quel poco di asfalto iniziale... poi è
stato un continuo sussulto di emozioni, di fatica, di sensazioni e situazioni
che mi ha portato al passo Duran dove oramai sfinito ho detto basta.
Ma prima di quel basta c'è molto,
molto da ricordare. C'è amicizia prima di tutto, l'amicizia condivisa con
Massimo mio compagno di viaggio,
fatica, bellezza, imprecazioni,
cadute, forcelle, sudore, panorami.
Sono stati 90km favolosi che non
volevo interrompere e l'ho fatto solo dopo 3 oki che non hanno sortito effetto,
solo quando il mia testa non ha sorretto
più il mio fisico.
Ma nessuno mi potrà togliere l'alba
al passo Giau, nessuno mi potrà togliere la vista del Pelmo, del Civetta. Nessuno
mi potrà togliere la luna piena che mi fa spegnere la frontale, nessuno mi
potrà togliere il sudore che bagna il mio corpo che sale…. nessuno mi toglierà
immagini e sensazioni vissute, le porterò anche queste dentro di me, mi
accompagneranno nei prossimi viaggi.
Anche questa volta non sono riuscito
a finirla.... ma io sono un testone... credo che ci rivedremo ancora Dolomiti
Sky Run......
alla prossima
Massimiliano
Tebaldi
mercoledì 8 luglio 2015
MARCO DE GASPERI STABILISCE IL NUOVO PRIMATO DI SALITA E DISCESA ALL’ORTLES (3905 M) IN 2H36M DA SOLDA
Marco De Gasperi, sei titoli iridati di corsa in montagna e numerosi
successi internazionali nella medesima disciplina e nello skyrunning, ha
stabilito il nuovo record sulla tecnica via normale all’Ortles da Solda
(EEA - AG - III - PD+) e lancia il suo nuovo progetto “Boy Mountain
Dreams”
Da oggi, oltre le innumerevoli storie legate all’alpinismo eroico scritte fin dal lontano 1804, l’Ortles porta con se anche un nuovo primato cronometrico; sono le 2h36’50’’ impiegati da Marco De Gasperi per salirne la cima e per farne ritorno con partenza e arrivo a Solda.
“Fin da bambino, ho sempre sognato. Anche oggi mi capita spesso di sognare, specie quando m’incanto guardando le montagne.
I sogni sono sempre stati l’anima e il motore della mia vita, sia quelli realizzati che quelli rimasti incompiuti. A dirla tutta, i sogni incompiuti, spesso e volentieri, hanno coinciso con i miei rimpianti.
Oggi l’istinto mi ha riportato su tutti i miei sogni incompiuti, a partire dai primi, quelli fatti da un ragazzino che sognava unicamente di scalare le montagne di corsa.
Quando tredicenne sono salito per la prima volta sull’Ortles in compagnia di mio cugino Michele Compagnoni, ho subito sognato di ritornare in cima correndo il più velocemente possibile. Da oggi, ho un sogno incompiuto in meno e uno realizzato in più”.
Dopo un paio di sopralluoghi sulla montagna nelle settimane precedenti, culminati con un primo tentativo chiuso con il tempo complessivo di 2h49’,
l’atleta bormino, classe 1977, ha affrontato la sfida decisiva partendo dal piazzale della chiesa di Solda alle ore 8:20 di mercoledì mattina. Nonostante l’innalzamento repentino delle temperature che hanno reso più complicata la situazione nella parte alta sul ghiacciaio, la sua è stata una performance di assoluto valore con tempi parziali, rispettivamente, di 1h45’30’’ per l’intera salita e di 50’ per la discesa.
Su uno sviluppo complessivo di circa 20 km per oltre 2.200 metri di dislivello positivo, questi i riferimenti cronometrici dell’imprersa di Marco De Gasperi sull’Ortles:
Solda (1.861 m)
Rifugio Tabaretta (2.556 m) 30’20’’
Rifugio Payer (3.029 m) 52’14’’
Bivacco Lombardi (3.316 m) 1h17’
Cima Ortles (3.905 m) 1h45’30
Cima Ortles (3.905 m)
Bivacco Lombardi (3.316 m) 8’
Rifugio Payer (3.029 m) 24’
Rifugio Tabaretta (2.556 m) 35’
Solda (1.861 m) 51’19’’
I riscontri cronometrici parziali e il tempo finale sono stati certificati da un responsabile della ISF (International Skyrunning Federation) presente sul percorso.
Queste le parole di Marco De Gasperi di ritorno a Solda al termine del suo record:
“Affrontare l’Ortles dopo averne studiato attentamente il percorso e pianificato la salita nell’ottica di essere il più veloce possibile, è stata un’esperienza unica ed emozionante.
Oggi le condizioni della montagna nella sua parte alta si sono rivelate alquanto difficili a causa delle alte temperature che hanno ammorbidito eccessivamente lo strato di neve sul ghiacciaio.
Sento invece di aver corso bene, sia in salita che in discesa, nella prima parte, quella tra Solda e il rifugio Payer, e nel successivo tratto tecnico sulla cresta che conduce all’inizio del ghiacciaio. Nel tratto chiave su roccia, ho cercato di rimanere concentrato nel miglior modo possibile perché consapevole che stavo affrontando la montagna per una performance cronometrica e, quindi, a discapito della sicurezza.
In questo momento, però, la mia felicità maggiore, ancora prima del solo riscontro cronometrico, è legata allo spirito di condivisione che si è creato intorno a questo mio progetto.
Mi sento di ringraziare profondamente mio cugino Michele Compagnoni per la supervisione tecnica, tutto lo staff e gli amici che mi hanno incoraggiato lungo il percorso e a distanza, tutti i professionisti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di silandro (BZ) coordinati dal maresciallo Matteo Andreoni, le guide della scuola d’alpinismo Ortler di Solda e i gestori dei rifugi Tabaretta e Payer. Senza di loro, sicuramente, questo mio primo sogno non si sarebbe potuto realizzare”.
Da oggi, oltre le innumerevoli storie legate all’alpinismo eroico scritte fin dal lontano 1804, l’Ortles porta con se anche un nuovo primato cronometrico; sono le 2h36’50’’ impiegati da Marco De Gasperi per salirne la cima e per farne ritorno con partenza e arrivo a Solda.
“Fin da bambino, ho sempre sognato. Anche oggi mi capita spesso di sognare, specie quando m’incanto guardando le montagne.
I sogni sono sempre stati l’anima e il motore della mia vita, sia quelli realizzati che quelli rimasti incompiuti. A dirla tutta, i sogni incompiuti, spesso e volentieri, hanno coinciso con i miei rimpianti.
Oggi l’istinto mi ha riportato su tutti i miei sogni incompiuti, a partire dai primi, quelli fatti da un ragazzino che sognava unicamente di scalare le montagne di corsa.
Quando tredicenne sono salito per la prima volta sull’Ortles in compagnia di mio cugino Michele Compagnoni, ho subito sognato di ritornare in cima correndo il più velocemente possibile. Da oggi, ho un sogno incompiuto in meno e uno realizzato in più”.
Dopo un paio di sopralluoghi sulla montagna nelle settimane precedenti, culminati con un primo tentativo chiuso con il tempo complessivo di 2h49’,
l’atleta bormino, classe 1977, ha affrontato la sfida decisiva partendo dal piazzale della chiesa di Solda alle ore 8:20 di mercoledì mattina. Nonostante l’innalzamento repentino delle temperature che hanno reso più complicata la situazione nella parte alta sul ghiacciaio, la sua è stata una performance di assoluto valore con tempi parziali, rispettivamente, di 1h45’30’’ per l’intera salita e di 50’ per la discesa.
Su uno sviluppo complessivo di circa 20 km per oltre 2.200 metri di dislivello positivo, questi i riferimenti cronometrici dell’imprersa di Marco De Gasperi sull’Ortles:
Solda (1.861 m)
Rifugio Tabaretta (2.556 m) 30’20’’
Rifugio Payer (3.029 m) 52’14’’
Bivacco Lombardi (3.316 m) 1h17’
Cima Ortles (3.905 m) 1h45’30
Cima Ortles (3.905 m)
Bivacco Lombardi (3.316 m) 8’
Rifugio Payer (3.029 m) 24’
Rifugio Tabaretta (2.556 m) 35’
Solda (1.861 m) 51’19’’
I riscontri cronometrici parziali e il tempo finale sono stati certificati da un responsabile della ISF (International Skyrunning Federation) presente sul percorso.
Queste le parole di Marco De Gasperi di ritorno a Solda al termine del suo record:
“Affrontare l’Ortles dopo averne studiato attentamente il percorso e pianificato la salita nell’ottica di essere il più veloce possibile, è stata un’esperienza unica ed emozionante.
Oggi le condizioni della montagna nella sua parte alta si sono rivelate alquanto difficili a causa delle alte temperature che hanno ammorbidito eccessivamente lo strato di neve sul ghiacciaio.
Sento invece di aver corso bene, sia in salita che in discesa, nella prima parte, quella tra Solda e il rifugio Payer, e nel successivo tratto tecnico sulla cresta che conduce all’inizio del ghiacciaio. Nel tratto chiave su roccia, ho cercato di rimanere concentrato nel miglior modo possibile perché consapevole che stavo affrontando la montagna per una performance cronometrica e, quindi, a discapito della sicurezza.
In questo momento, però, la mia felicità maggiore, ancora prima del solo riscontro cronometrico, è legata allo spirito di condivisione che si è creato intorno a questo mio progetto.
Mi sento di ringraziare profondamente mio cugino Michele Compagnoni per la supervisione tecnica, tutto lo staff e gli amici che mi hanno incoraggiato lungo il percorso e a distanza, tutti i professionisti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di silandro (BZ) coordinati dal maresciallo Matteo Andreoni, le guide della scuola d’alpinismo Ortler di Solda e i gestori dei rifugi Tabaretta e Payer. Senza di loro, sicuramente, questo mio primo sogno non si sarebbe potuto realizzare”.
martedì 7 luglio 2015
FAMILY MINITRAIL - DOMENICA 12 LUGLIO - CARBONARA DI BASTIA DI ROVOLON - ORE 9.30
Dopo il bel miniTrail di Barbarano Vicentino (di cui potete trovare le foto sulla nostra pagina fb https://www.facebook.com/ minitrail.it).
Ricordiamo
per chi non fosse già in vacanza l'appuntamento di chiusura di questa
prima parte di stagione di miniTrail, avviata alla grande.
DOMENICA 12 LUGLIO A CARBONARA DI BASTIA DI ROVOLON PD) - ore 9.30
è online il modulo per le iscrizioni al seguente link:
https://docs.google.com/forms/DOLOMITI SKY RUN 3 LUGLIO 2015
Venerdì pomeriggio dalla bella piazzetta di Ferrara di Braies ha preso il via la 2ª Dolomiti Sky Run, gara che percorre l'alta via n. 1.
Quest'anno, a differenza della prima edizione, il percorso ha seguito il tracciato orginale, con uno sviluppo di 130 Km e 10.300 m D+.
Sensibilmente migliorata l'organizzazione della corsa, sopratutto sul balisaggio che, a mio avviso, era impeccabile. Tantissimi i volontari come sempre disponibilissimi.
Il caldo di questi ultimi giorni ha messo a dura prova i trailer impegnati in gara, che hanno dovuto fare i conti con temperature molto elevate anche in quota.
Ed ecco i nomi degli Amatori di Trail presenti al via:
Lisa Borzani
Alberto Pandiani
Fabrizio Amadio
Massimo Marini
Massimiliano Tebaldi
Paolo Pajaro
Lisa, quest'anno al massimo della forma, conquista il secondo gradino del podio.
Paolo chiude al secondo posto di categoria e Fabrizio quinto.
giovedì 2 luglio 2015
DOLOMITI EXTREME TRAIL DIVENTA ANCORA PIÙ ESTREMA
Dolomiti Extreme Trail diventa ancora più estrema nel 2016.
Si salirà sul Monte Rite percorrendo 90 Km - Questa la notizia pubblicata su BELLUNO PRESS DOLOMITI
Archiviata con successo, da appena una decina di giorni, la terza edizione, l’Atletica Zoldo è già al lavoro per la quarta edizione di “Dolomiti Extreme Trail”, l’evento podistico che ha come scenario la Val di Zoldo, sulle Dolomiti Bellunesi patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.
Si gareggerà sabato 11 giugno 2016. Sono confermati i due tracciati di quest’anno, quello sui 53 chilometri e quello sui 20 chilometri.
Ma il prossimo anno ci sarà una novità importante: Dxt, infatti, proporrà un terzo percorso. Sarà un tracciato di 90 chilometri, con 6.300 metri di dislivello positivo e 6.210 metri di dislivello negativo. L’evento, che quest’anno ha richiamato 800 concorrenti da 29 paesi, diventa dunque ancora più estremo. Si partirà da Forno di Zoldo (come per gli altri due tracciati) e nel primo tratto selvaggia e poco frequentata del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, toccando gli Spiz di Mezzodì, il Moschesin e la val Pramper. Ci si ricongiungerà dunque, nei pressi di Passo Duran, al tracciato “storico” sui 53 chilometri, correndo ai piedi del Civetta e arrivando fino a Forcella Staulanza.
Di qui, invece di dirigersi verso il Sas de Formedal e Monte Punta, luoghi che hanno caratterizzato in maniera importante le prime tre edizioni, si punterà verso il rifugio Venezia, ai piedi del Pelmo, si scenderà a Zoppè di Cadore, si toccherà il rifugio Talamini e si salirà in cima al Monte Rite, stupendo “balcone” sulle Dolomiti. Rapida picchiata verso Forcella Cibiana e, poi, ancora, il “dente” di Forcella de Le Calade prima della lunga discesa per l’approdo finale a Pieve, all’ombra della parrocchiale di San Floriano, gioiello di stile romanico-gotico. «Dolomiti Extreme Trail sarà ancora più estrema e ancora più spettacolare – spiegano Paolo Franchi e Corrado De Rocco, coordinatori dello staff organizzativo.
Dalla Val di Zoldo sconfineremo nel vicino Cadore, anche grazie alla collaborazione con gli amici di Cibiana, amministrazione comunale e diverse realtà locali, per salire sul Rite, montagna dalla quale lo sguardo può spaziare a trecentosessanta gradi sulle Dolomiti. Stiamo lavorando sodo, forti anche del successo avuto con la terza edizione alla quale hanno partecipato 800 concorrenti da 29 paesi. Per continuare su questa strada cominceremo prestissimo la promozione: giovedì e venerdì (25 e 26 giugno ndr) saremo alla Lavaredo Ultra Trail, mentre a fine agosto avremo un nostro stand all’Ultra Trail du Mont Blanc».
Si salirà sul Monte Rite percorrendo 90 Km - Questa la notizia pubblicata su BELLUNO PRESS DOLOMITI
Archiviata con successo, da appena una decina di giorni, la terza edizione, l’Atletica Zoldo è già al lavoro per la quarta edizione di “Dolomiti Extreme Trail”, l’evento podistico che ha come scenario la Val di Zoldo, sulle Dolomiti Bellunesi patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.
Si gareggerà sabato 11 giugno 2016. Sono confermati i due tracciati di quest’anno, quello sui 53 chilometri e quello sui 20 chilometri.
Ma il prossimo anno ci sarà una novità importante: Dxt, infatti, proporrà un terzo percorso. Sarà un tracciato di 90 chilometri, con 6.300 metri di dislivello positivo e 6.210 metri di dislivello negativo. L’evento, che quest’anno ha richiamato 800 concorrenti da 29 paesi, diventa dunque ancora più estremo. Si partirà da Forno di Zoldo (come per gli altri due tracciati) e nel primo tratto selvaggia e poco frequentata del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, toccando gli Spiz di Mezzodì, il Moschesin e la val Pramper. Ci si ricongiungerà dunque, nei pressi di Passo Duran, al tracciato “storico” sui 53 chilometri, correndo ai piedi del Civetta e arrivando fino a Forcella Staulanza.
Di qui, invece di dirigersi verso il Sas de Formedal e Monte Punta, luoghi che hanno caratterizzato in maniera importante le prime tre edizioni, si punterà verso il rifugio Venezia, ai piedi del Pelmo, si scenderà a Zoppè di Cadore, si toccherà il rifugio Talamini e si salirà in cima al Monte Rite, stupendo “balcone” sulle Dolomiti. Rapida picchiata verso Forcella Cibiana e, poi, ancora, il “dente” di Forcella de Le Calade prima della lunga discesa per l’approdo finale a Pieve, all’ombra della parrocchiale di San Floriano, gioiello di stile romanico-gotico. «Dolomiti Extreme Trail sarà ancora più estrema e ancora più spettacolare – spiegano Paolo Franchi e Corrado De Rocco, coordinatori dello staff organizzativo.
Dalla Val di Zoldo sconfineremo nel vicino Cadore, anche grazie alla collaborazione con gli amici di Cibiana, amministrazione comunale e diverse realtà locali, per salire sul Rite, montagna dalla quale lo sguardo può spaziare a trecentosessanta gradi sulle Dolomiti. Stiamo lavorando sodo, forti anche del successo avuto con la terza edizione alla quale hanno partecipato 800 concorrenti da 29 paesi. Per continuare su questa strada cominceremo prestissimo la promozione: giovedì e venerdì (25 e 26 giugno ndr) saremo alla Lavaredo Ultra Trail, mentre a fine agosto avremo un nostro stand all’Ultra Trail du Mont Blanc».
4° TRAIL DEL MOSCATO 52 K -21 K - 10 K - SANTO STEFANO BELBO (CN) - 27 SETTEMBRE 2015
Il 27 settembre avrà luogo a S. Stefano Belbo (CN) il 4° TRAIL del MOSCATO.
Non è solo una gara di trail running ma un EVENTO che lega il proprio svolgimento a luoghi simbolo del paesaggio Vitivinicolo delle Langhe, dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco che ha premiato l'immenso lavoro dei nostri nonni e bisnonni nel rendere così spettacolari e magiche le colline narrate da Cesare Pavese nei suoi romanzi. Si corre in un ambiente e luoghi unici, rappresentazione di quella capacità tutta italiana nel saper trasformare i prodotti del territorio e il territorio stesso in cultura enogastronomica e paesaggistica.che non ha eguali al mondo per la sua eterogeneità.
Tre gare: 52 km 2643 m D+ con un nuovo percorso / 21 km 1000 m D+ / 10 km 400 mD+ - due camminate di Nordic Walking 10 km e 21 km - una Camminata enogastronomica. e Kids fun run corsa dei ragazzi fino a 13 anni.
Altra novità è la serata pre Trail del sabato sera 26 settembre alle ore 20.30 dove nella splendida Location della Fondazione Cesare Pavese verrà organizzato un convegno / dibattito a tutto tondo sul trail sui metodi di 'allenamento, sulla lotta al doping, sui materiali e strategie di gara.. Se desiderate organizzare una gita sociale o iscrivere un gruppo di atleti contattateci, Per le Società e per i gruppi podistici abbiamo riservato delle agevolazioni.
sito: www.dynamic-center.it/eventi
facebook: https://www.facebook.com/TrailDelMoscato
iscrizioni: iscrizioni.wedosport.net
ASD Dynamic Center VB
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