Ieri al Trail dell'Orsa presenza numerosa degli Amatori di Trail, tutti impegnati nella U48 - 48 Km - 3000 m D+.
Questi i risultati dei ns Atleti:
Paolo Pajaro 8° assoluto 6:10:11
Lisa Borzani 1ª cat. Fem. 6:25:35
Giovanni Loconsole 7:38:42
Massimiliano Tebaldi 8:08:59
Valter Bessega 8:58:37
La nostra Lisa Borzani conquista il primo gradino del podio nella categoria femminile, davanti a Patrizia Pensa e Teresa Mustica.
Paolo riconquista la gerarchia familiare e precede Lisa (lisa non me ne volere ci piace scherzare) conquistando l'ottavo posto assoluto nella classifica generale.
Grandissimi anche Giovanni, che quest'anno sta attraversando un periodo di grande forma, Massimiliano e Walter che, come sempre, concludono la gara alla grande..
Di seguito riporto la bella cronaca della gara vissuta da Massimiliano:
Ennesimo ultratrail, ennesima gara allenamento, ennesima
“levataccia”, ennesima avventura.
Questa volta sia va Brentino , sui monti Lissini, 48 km ,
alla fine 49, e 3000 metri di dislivello.
No so cosa mi aspetta, ma no ha importanza, come sempre
cercheremo di fare quello che siamo in grado di fare per il resto, penseranno
gambe e testa a dirmi dove posso arrivare.
Sveglia all'alba, quando ancora il gallo si gira sul suo
“cuscino di piume”. Ritrovo alle 4 con Giovanni e alle cinque con Walter. Si
parte alle 7,00, quando fa ancora fresco, in verità fa un po' troppo fresco, ma
alla prima salita, la temperatura non avrà più importanza.
Sul posto Lisa e Paolo, non ne perdono una , corrono sempre e
corrono forte, due forze della natura.
Siamo in pochi per questo Ultra , meno di duecento, non ci
sarà sicuramente ressa al via.
Ora 7,00 si va, pronti via... via lo stesso anche se non si è
pronti.... 1km e via si va su, lingua fuori , respiro profondo, cuore a mille.
In queste partenze “pendenti”, tengo sempre il freno a mano tirato, ma le
soffro da morire, dopo duecento metri tornerei indietro con pettorale in mano
da buttare sul tavolo della giuria e con sguardo duro dire... non gioco più
torno in letto... in letto al massimo in macchina. Poi come sempre tutto passa
e si continua, si continua a spingere per arrivare come sempre in cima, si
continua cercando di fare l'indifferente, ripetendoti cose assurde o qualche cantilena, fino a
quando arrivi sopra o al primo ristoro, alla 1° tappa. Dove ti ripeti: “prima
tappa andata , ora scopriamo cosa c'è più avanti”. Si riparte e cominci a
dividere la corsa in step, ti dai degli obbiettivi, di tanto in tanto scruti
cosa ti circonda, fotografi nella tua mente tante instantanee, tanti pezzi di gara
che poi cercherai di mettere insieme alla fine, per tirare le somme di quello
che è stato.
Si arriva in cime, il panorama e stupendo, si sale attraverso
scale e intorno tanto verde, tante montagne , non altissime ma verdissime, un
verde intenso scuro quello all'ombra, un verde più vivo quello al sole, si
danno il cambio, dipingono la vallata, sotto il fianco con la sua roccia, sopra
il verde con le sue gradazioni, noi
continuiamo a salire, per poi riscendere e risalire. Nel bosco la luce filtra e
ti regala giochi di luce. Tu continui, continui con la tua strategia, con la
tua cantilena, spingi e mentre spingi ti parli, ti ricordi. Mescoli pezzi di
vita, con panorami o viste del boschi, scruti i compagni di avventura e giochi
a capire la loro personalità, abbassi lo sguardo e fotografi i massi per no
finire in terra..... in tutto questo tu corri. Sbuchi dal bosco e ti ritrovi
una vallata, con le cime delle montagne ancora imbiancate al lato, c'è chi non
resiste e si scatta un ricordo, un Selfie... così oggi si dice, prima si diceva
semplicemente foto, chi sa perchè in certi luoghi divento nostalgico..... gli
anni avanzano..... sono caduto nel detto.....”ai miei tempi”... brutto segno.
Continuo, non penso ai km, non penso al tempo, non penso alle
salite, corro semplicemente corro , dove posso, oppure salgo e cammino dove
sono costretto. In certi punti la salita e ripida e ti fa gridare le gambe,
sbuffi e sali e spingi con i polpacci, con le cosce con la testa, spingi e vai
su. Quando trovi qualche tratto di piano o piccoli sali e scendi nel bosco,
sfoghi la tua corsa, liberi le gambe e liberi te stesso. La discesa ti esalta,
sono discese tecniche, termine per dire che non sono “pulite”, sono piene di
massi, devi zompettare di qua e di la, devi trovare la via migliore e lasciarti
andare. Pago il mio poco allenamento, sto un po' soffrendo. Verso il 30 km
troviamo la neve da attraversare ma perdo le segnalazioni, perdo la via non mi
trovo più sbaglio strada aspetto qualcuno ma sono solo, non vedo le fettucce gialle,
il giallo nel bosco non è proprio indicato, in questo sicuramente
l'organizzazione poteva fare meglio. Perdo buoni 20 minuti poi ritrovo la via e
la corsa altra salita, l'ultima, si sale, tira si va su sul punto più alto e si
scende, giù il possibile giù, velocemente, giù, cercando di non andare giù tu.
Si corre verso il traguardo, 49 km, un bel tracciato, bei posti, altra
avventura da ricordare..... e ora solito premio, solita birra anche oggi me la
sono meritata....... alla prossima.
Massimiliano Tebaldi