lunedì 21 settembre 2015

MISURINA SKY MARATHON 20 SETTEMBRE 2015





Ieri hanno partecipato alla Misurina Sky Marathon Massimiliano Tebaldi e Michele Simion.

Mentre Alberto Pandiani ha partecipato alla Cadini Sky Race

Gare fantastiche su un percorso che tocca Montagne tra le più belle delle Dolomiti.... le Tre Cime di Lavaredo, coronate da una giornata limpida e soleggiata.



Così Alberto descrive la Sua Giornata:

Ciao Massimo,

anche io ieri ero a Misurina per la Sky Race, lo scorso hanno avevo fatto la maratona ed ero rimasto entusiasta credo sia lo scenario in assoluto più bello per correre, quest’anno avevo deciso di fare poca fatica ma non volevo perdermi le salite sui Cadini , quattro forcelle una di seguito all’altra spettacolari tecniche, corde, scale, discese dove puoi mollare le gambe e in cima grazie ad una giornata fantastica una spettacolo da restare incantati alla fine una bella volata su Misurina una birra e via contento di questa giornata di sport.



Massimiliano invece, come sempre, ci racconta la Sua gara:

Misurina Sky marathon

Una gara  immersa nelle bellezze delle dolomiti.
Una giornata perfetta, freddina di mattina ma che a poco a poco si riscalda rispettando i  tempi di corsa, regalandoti una giornata limpida che mette in risalto scorci da cartolina incantata.
Il percorso si fa amare subito, giro intorno al lago e poi sale, sale in alto a cercare qualche cengia che ti fa ammirare le cime da vicino e le valli dall'alto.
Le discese sono tecniche, difficili, invitanti. Ti viene voglia di lanciarti giù a capofitto..... ma in tutto questo il tuo corpo arranca, fa fatica, è in difficoltà.
La testa allora si interroga....... perchè??!! Perchè sono qua, perchè mi sono iscritto all'ultimo giro di lancette per essere qui?? Perchè non mi sono ascoltato??
Cosa  fa cliccare in maniera compulsiva il mio dito sul pulsante iscriviti? E' l'amore per la montagna o il cannibalismo da gara?
Cosa vince in me: la montagna, con le sue bellezze, con le sue fatiche, con le sue pendenze, oppure è solo la voglia di mettere un'altra tacca nella bacheca personale.
Una domanda che ha accompagnato il mio breve viaggio, mentre le salite litigavano con le mie gambe e le discese mettevano a dura prova il mio equilibrio. Eppure è quello che voglio, c'è tutto per passare una buona giornata di sport, ma non mi sento  a mio agio, non mi sento appagato  la mia testa salta fa cilecca, la mia schiena ricomincia a lanciarmi maledizioni, il mio corpo rifiuta quello che  nutrono i miei occhi.
Poco tempo fa, ho letto un articolo riguardante le polemiche post tor, dove la domanda principale era... chi fa il tor lo fa per amore o solo per dire l'ho fatto?? Un po' come per un maratoneta dell'ultimo ora che mette come obbiettivo la maratona di New York. Perchè se no corri li non sei un maratoneta, non sei nessuno, non ti puoi far ricordare.
Probabile che la motivazione va cercata in tutte e due le domande: per fare il tor devi avere un forte ego e un forte amore per la montagna, devi saper metterti in discussione e amare le grandi sfide.
Devi essere pronto a soffrire, allenare la testa a non mollare, devi andare oltre, chi no lo sa fare è destinato a fallire. Il pericolo in tutto questo è far sembrare tutto facile, dove di facile non c'è nulla e dove i miracoli non succedono, ce solo allenamento e convinzione nessuna ricetta pre confezionata da rubare..... la montagna non ti regala nulla....
Allora alzando gli occhi, ammirando quello intorno a me mi sono domandato: questa mia compulsione da gara non è che  mi allontana da questo spettacolo, non è che tutto si tramuti in noia , indigestione? Non corro il rischio che quelle cime, quelle discese, quelle vallate non mi trasmettano più nulla? Non sto facendo lo stesso sbaglio del marartoneta dell'ultima ora?
No la montagna non merita questo.... al 25 km  ho accontentato la mia schiena, ho rispettato il mio pensiero e soprattutto o reso omaggio a lei …. la montagna..... non merita di essere vissuta contro voglia.....va amata e rispettata, troppo bella per essere  routine.... la mia corsa finisce al rifugio Auronzo….. il mio pettorale viene messo via... una birra accompagna il mio sguardo verso l'alto, ho fatto la cosa giusta.... alla prossima


Massimiliano Tebaldi