sabato 10 agosto 2013

TOR DES GEANTS 2013 ORMAI MANCA POCO

Il popolo dei trailer si prepara per la gara più lunga al mondo...

Una straordinaria sfida nel cuore dei 4 giganti delle Alpi. 330 km e 24.000 metri di dislivello lungo le Alte Vie della Valle d’Aosta.SI avvicina la quarta edizione dell’Ultra Trail più sorprendente della stagione agonistica. Più di 700 atleti provenienti da 41 paesi si preparano a correre per giorni, dimenticando il sonno e la fatica, lungo un anello di 330 km che circoscrive l’intera Valle d’Aosta, al cospetto dei più importanti 4000 alpini. Big della corsa in montagna e dilettanti molto motivati sfidano i propri limiti per riuscire a diventare finisher del Tor.La febbre da Tor è iniziata: manca un mese alla maratona d’alta quota più lunga del mondo, l’evento sportivo capace di calamitare l’attenzione degli sportivi, ma anche dei ricercatori: fino a pochi anni fa nessuno avrebbe potuto immaginare centinaia di persone – oltre 700 quest’anno - che corrono ininterrottamente per giorni, anche per una settimana, coprendo una distanza di 330 km e un dislivello positivo di 24mila m.

I concorrenti non sono supereroi, ma uomini e donne determinati e allenati, abituati alle lunghe distanze, disposti a molti sacrifici pur di realizzare il sogno di arrivare fino in fondo, ed essere dei finisher.
Molti in questi giorni si confrontano tra loro, dal vivo o sui forum dedicati agli ultratrail, alla ricerca del consiglio giusto: quanto dormire, cosa mangiare, come allenarsi. Ma non esiste una ricetta perfetta, il Tor des Géants® ti mette in contatto con te stesso, i tuoi limiti e le tue potenzialità, non esistono pronostici possibili. L’ingrediente vincente per affrontare i 330 Km del percorso è un giusto mix di allenamento, buona resistenza fisica e soprattutto grande forza di volontà.
Il Tor des Géants®, alla sua quarta edizione, coinvolge una regione intera, descrivendo il perimetro della Valle d’Aosta con un ampio anello, lungo le due Alte Vie, la n. 2 e la n. 1. Il percorso attraversa paesaggi di una bellezza unica, portando gli atleti al cospetto dei Giganti, i 4000 più celebri delle Alpi: il Monte Bianco (4.810 m),il Gran Paradiso (4.061 m), il Monte Rosa (4.634 m) e il Cervino (4.478). I sentieri, ben tracciati e curati, procedono in un saliscendi continuo tra laghi alpini, colli, alpeggi e rifugi, ai piedi.

A Courmayeur spetta l’onore di salutare gli atleti alla partenza e di festeggiarli al traguardo, quando, tra la folla acclamante, percorreranno gli ultimi metri, con entusiasmo e commozione. Lungo il tracciato sono previsti diversi punti di ristoro, riposo e soccorso, in particolare sette basi vita, a Valgrisenche, Cogne, Donnas, Gressoney-Saint-Jean, Valtournenche, Ollomont e infine Courmayeur. Ogni postazione fissa consente di controllare, in tempo reale, l’andamento della gara e di rilevare il passaggio di ogni atleta, che può essere seguito a distanza anche da amici e parenti, direttamente dal sito della corsa (www.tordesgeants.it).
Nell’elenco dei partecipanti si trovano corridori dilettanti e professionisti, habitués del podio e appassionati di montagna. Non mancano i big: c’è grande attesa per Bruno Brunod, valdostano già campione del mondo di skyrunning e vero mito della disciplina, e Iker Carrera, vincitore nel 2012 della Lavaredo Ultra Trail, entrambi alla loro prima partecipazione così come Nerea Martinez fortissima trailer spagnola tra le sicure protagoniste. Tra i grandi ritorni Francesca Canepa, valdostana, prima del ranking mondiale ISF e vincitrice nel 2012, MarcoGazzola, la rivelazione del 2011 prima di essere squalificato per aver saltato l’ultimo controllo del Rifugio Bertone, oltre all’intero podio maschile 2012, composto da Oscar Perez, Grégoire Millet e Christophe Le Saux, e quello femminile, con Patrizia Pensa e Sonia Glarey, seconda e terza dopo la Canepa. Attenzione poi a Franco Collé, Marco Zanchi.....

Di tappa in tappa, gli oltre 700 trailers hanno la possibilità di conoscere tutte le vallate della regione più piccola d’Italia, ognuna con le sue caratteristiche ambientali, climatiche, paesaggistiche. Scopriranno anche l’affetto con cui i valdostani seguono la gara, adoperandosi come volontari – più di 1500 persone vegliano al buon funzionamento della gara – ma anche come tifosi, incoraggiandoli al loro passaggio.

RECORD DEL CERVINO KILIAN SI PREPARA

Kilian continua la sua serie di record con il suo progetto "Summits of my Life", cioè salire e scendere le cime che ritiene più importanti per la sua vita di corridore di montagna.
L'ultima performance, la salita al Monte Bianco. l'11 luglio il fuoriclasse catalano Kílian Jornet Burgada ha riscritto la storia dei record di velocità in montagna. E' partito 4,46 del mattino dalla chiesa di Chamonix, a 1037 metri di quota, per salire in vetta ai 4808 metri del Monte Bianco in 3h33', per poi ridiscendere a Chamonix in 1h24', completando il percorso che normalmente gli alpinisti fanno in 2 giorni in 4h57’40”, circa 13 minuti in meno del precedente record.

Adesso è arrivato il momento della salita al Cervino.
Infatti è iniziato ufficialmente l’avvicinamento dell’atleta spagnolo al tentativo di record di salita e discesa al Matterhorn (4.487 m). Sulla sua pagina Facebook, Kilian ha scritto di aver fatto una salita “light” in compagnia di Emelie Forberg. Toccato con mano il percorso, il campione catalano ha poi aggiunto di essere rimasto ancora più colpito dal record dell’italiano Bruno Brunod. Reduce dai tre ori del Campionato Europeo Skyrunning, Kilian dopo una settimana di relativo riposo torna quindi in scena con uno degli appuntamenti più attesi di questa estate.

IL RECORD – Il record sul cervino stabilito da Bruno Brunod nel 1995, è da sempre considerato tra i pochi inavvicinabili. Le 3h14’44’’ dal centro di Cervinia alla vetta e ritorno, già così incutono un certo timore ma analizzando il tempo di salita e quello di discesa, ci si rende ancora meglio dell’impresa. Bruno salì infatti in vetta in 2h10’ e scese in 1h04’44’’. Basta alzare lo sguardo al cielo da Cervinia e seguire la cresta del Leone per rendersi conto che si tratta di un tempo anche solo lontanamente inimmaginabile. Si tratta di un dislivello positivo di 2.478 metri in circa 12 km di sviluppo su un terreno che presenta difficoltà alpinistiche non di poco conto. Se sulla salita, a livello teorico, se la può giocare, è quell’ora e quattro minuti in discesa che richiederà da parte sua il massimo impegno e la massima concentrazione. Molti esperti, infatti, sostengono che in discesa Bruno sia inavvicinabile. Anche per Kilian, dopo gli innumerevoli record stabiliti, è forse giunta la prova più difficile della sua giovane carriera alpinistica.

IL PERIODO – Non è ancora stata pianificata la data esatta per il tentativo di record. Lo stesso Kilian, infatti, ha dichiarato che partirà quando si sentirà veramente pronto e c’è da immaginarsi che in queste settimane salirà molte volte in vetta.