E quest'anno il bis, di nuovo pronti al via di questa magnifica gara, forse la più tecnica del circuito delle gare dell'UTMB, ovviamente esclusa la PTL. Gara molto dura che ti lascia andare tranquillo fino al 50° Km per poi dimostrarti quanto possano essere impegnative le montagne che circondano il Bianco. Salite interminabili seguite da discese altrettanto lunghe ed estremamente tecniche, sempre al cospetto di cime maestose ed imponenti. Insomma una gara che merita di essere provata una volta nella vita.
Anche quest'anno al via con l'amico Massimiliano Tebaldi. Con Lui ho condiviso questo nuovo viaggio che ci ha regalato momenti indimenticabili.
Ecco, come sempre il Suo bel racconto che ci regala emozioni dalla prima all'ultima riga.
TDS - SUR LES TRACES DES DUCS DE SAVOIE
TDS un anno dopo.
E' passato un anno,
un intero anno con nuove avventure, nuovi viaggi che hanno arricchito il mio
bagaglio di esperienze.
Arrivo qui, in modo
diverso dall'anno passato.
L'entusiasmo da primo
giorno di scuola si è un po' affievolito, ha lasciato spazio alla
consapevolezza e durezza di cosa mi aspetta.
Con me sempre
Massimo, compagno di viaggio e d''avventura perfetto.
Entrambi abbiamo
deciso di chiudere con questa gara, le distanze lunghe almeno per questo anno.
E' come un saggio
finale, dove mostrare cosa hai appreso e cosa ti è rimasto di tanto correre tra
i monti.
La Valle d'Aosta è
sempre un'incanto, impossibile non ammirarla per chi come noi ama la montagna.
E' una bellezza che
da un senso di grandezza.
Le sue montagne sono
maestose, ti guardano dall'alto con autorevolezza, ti accolgono con la loro
magnificenza, con aria bonaria e pacioccona ma nello stesso tempo severa.
Non ti perdonano
nulla, ti fanno sentire a casa, in sintonia con loro, ma le devi rispettare.
Sono come un genitore
sempre pronto a sorreggerti, ma severo nel far rispettare le regole.
Courmayeur è un paese
invaso dai trailers. La valle è in fermento.
In questa settimana
una gara dopo l'altra, ti fa respirare un'aria di partecipazione che in nessun
altro posto ho travato.
Ti senti importante,
ti senti “qualcuno”.
Si anche qui il dio
denaro è entrato con prepotenza, dove c'è business, c'è sempre chi cerca un
torna conto, ma ti rendi conto che oltre a quello c'è anche tanta passione,
passione per la loro terra, per la loro valle, per tutto quello che la fa
vivere.
Il Monte Bianco che
sovrasta Courmayeur è spettacolare, non ti stanchi mai di ammirarlo.
La Manu che anche
questa volta mi accompagna con pazienza, cerca di immortalarla nella sua
macchinetta cattura ricordi, i momenti o scorci importanti di questa ennesima
avventura .
Con Massimo ci
dividiamo le ansie e timori pre gara. Siamo in sintonia anche in quello.
Quest'anno non è
stato un granché, troppi ritiri con la spia del dolore accesso, il fisico mi ha
mostrato il suo conto, questa gara è importante chiuderla, arrivare in fondo
per non sentirsi da buttare via.
La vigilia come
sempre è una giornata di ansie, silenzi, dubbi.
Odio le vigilie, mi
mettono angoscia, mi riempiono la testa di ma e di se.
Il momento più brutto
è la scelta del materiale. Quale maglia?? Quale bandana ?? Quale cappello??
Quale giacca?? E' un continuo ripensamento, fai e rifai lo zaino e alla fine
ritorni sempre da dove sei partito.
La notte la passi in
dormi veglia, con flash e situazioni che ti inventi ad arte..... la sveglia è
una.... benedizione....
Courmayeur si alza
con un popolo in movimento immerso nelle sgargianti giacche a vento che
regalano un po' di colore a quel poco di buio rimasto.
Tutto e pronto per la
festa, la zona di partenza si popola, Incroci sguardi che sono come i tuoi ,
perduti in quel che verrà, in quel viaggio che ti aspetta, consapevoli che non
sarà facile, carichi di dubbi e fiducia.
Con Massimo non occorre
che ci parliamo più di tanto, ormai ci conosciamo a memoria, poche parole
tirate fuori a fatica. L'obbiettivo è chiaro, oggi si arriva.
La Manu mette via
ancora qualche ricordo, intorno a noi parole in spagnolo, inglese, francese....
Mani in alto, musica,
speaker, conto alla rovescia, sguardo d'intesa con Massimo.... via si parte....
è iniziato.
Subito cuore che va a
mille, si cerca l'adattamento, si cerca l'andare sicuro e continuo. Accanto a
me qualcuno scatta come se stesse facendo una ripetuta, li lascio andare, 119
km e 7300 d+ sono tanti da affrontare.... la parola d'ordine è calma o come
direbbe il mio amico Mauro.... passo Tor
o modalità serenità alla Gabriele....
Eccola la montagna,
davanti a noi. Con la prima luce si apre la vallata, il Monte Bianco con la sua
cima innevata ci controlla. Corriamo di fianco a lui. Timidamente in punta di
piedi cercando di non disturbare quella quiete. Si sentono respiri affannati e
bacchette che sbattono in terra dando una specie di ritmo e liberando una improbabile
musica
Lo sguardo si divide
tra lo spettacolo naturale e il sentiero che percorriamo.
Il freddo è sparito ,
la temperatura si è alzata il mio corpo è caldo.
In alcuni punti,
gruppetti di persone ci riempiono di bravo, bonne courage, super.... e allora
ti senti veramente importante e capisci perchè sei là, perché nonostante tutto
con la tua schiena che reclama a voce alta un po' di riposo, tu sei là a
trovare piacere nella fatica, sei là con chi capisce cosa vuol dire tutto
questo, dividi questa avventura con chi dividi i tuoi allenamenti e non c'è
nessun orologio che conta i minuti perché queste gare si misurano in ore e una
gara che dura ore la puoi condividere solo con chi ti capisce a sguardi.
Sappiamo che la parte
difficile arriva dopo il 50 km, l'importante è arrivarci in forze.
Prima vetta 2600
metri di altezza, il vento ti gela in un attimo, il tuo corpo bagnato dal
sudore del tuo salire si ghiaccia in un
istante. Si cerca subito riparo, si scende a valle per poi risalire.
Sarà questo il tema
della giornata si sale si passa la forcella o col, come lo chiamano da queste
parti, e si risale. Salite infinite con altrettanti discese che cullano le tue
gambe in maniera non proprio piacevole.
In valle fa caldo
mentre in vetta il vento ti “rinfresca”, il sole continua a fare il suo lavoro
e brucia il tuo viso senza pietà.
Al 36° km, 7 ore
circa di corsa..... La Manu in alto ad incoraggiarci.
Si comincia a sentire
la montagna , la montagna si sta appropriando del tuo corpo, la senti dentro di
te, la senti nelle tue gambe, nei tuoi occhi, la vivi sul tuo corpo.... senti
che tutto questo è quello che vuoi, e anche se è difficile da far capire, è
quello che cerchi, quello che volevi, non ti importa del tempo di gara, di
quanto ci metterai, anche se il tuo spirito competitivo rimane intatto, cerchi
e trovi la montagna, una montagna che non deve far vetrina, che non ti deve far
pavoneggiare in bar per le tue imprese, ma che ti riempie di “vissuto”, di
momenti che faranno parte della tua storia, di quello che sei.....
50 km …. ora arriva
il bello... la parte “cattiva”.
16 km 1900 metri di
dislivello. Una salita che va in cielo, con pochi tornanti, su dritta,
attraverso il bosco e prato, con il sole che accompagna il tuo salire.
Le braccia e mani
stringono i bastoncini ritmano con le gambe un andamento lento e continuo,
senza interruzione. Massimo guida il salire, io lo seguo a distanza.
Si continua con il
motto “va tutto bene” è scacciamo dalla testa quelle piccole crisi che si
manifestano.
In una gara lunga
oltre allenare il corpo devi allenare la testa, la tua voglia di riuscire. Un
pensiero negativo in una parte di gara tosta e lo stop è quasi assicurato,
bisogna avere una sana e profonda testardaggine.....
66 km, si riparte
dalla base vita a metà dell'opera, frontali accese, il buio è profondo. Le
frontali illuminano con una scia il sentiero che sale da una parte e scende
dall'altra.
74 km, la crisi
arriva ai piedi dell'ennesimo col e come arriva passa.
Bisogna arrivare al
85 km prima di trovare il prossimo ristoro. 19 km infiniti, duri, con due
salite che mettono a dura prova la convinzione di continuare. Le discese sono
tutte tecniche, difficili, si scende tra massi e sassi, una corsa mai libera,
senza poter lasciarsi andare per non finire
a testa in giù. La frontale puntata sul terreno, attenzione al massimo,
si comincia ad essere stanchi e i riflessi perdono in brillantezza.
La notte regala
tranquillità, è una bella sensazione che accompagna il tuo andare.
95 km, ultime salite
ultimo col, forcella, da superare, col de tricot.
Arriviamo ai suoi
piedi con il dovuto rispetto, ma con la consapevolezza che è l'ultimo. Si va su
piano con un ritmo continuo. Un piede dopo l'altro, senza pausa, senza timore,
senza arrendersi. Massimo guida...... io lo seguo e mi lascio guidare.
In alto il panorama è
bellissimo, l'ultima salita è andata ora 8 km di discesa e poi gli 8 km in
piano per l'entrata trionfale a
Chamonix.
8 km interminabili
che sembrano i più duri di tutto il “viaggio”. Arriviamo dopo 29 ore, 28:58 per
la precisione, con i bastoncini in alto, tra gli applausi e “bravò” lanciati
dai bordi della strada, Arriviamo insieme come siamo partiti, io e Massimo,
ancora una volta insieme, chiudiamo questa avventura nel migliori dei modi, un
viaggio condiviso con un amico vero.
La Manu ad traguardo
immortala l'evento..... sono un signore, ho vinto la mia gara, sono arrivato 1
nella mia corsa....... sono arrivato... ora il premio... una birra e che sia
fredda!!!!!
Bonne courage.... alla
prossima !!!!
Massimiliano Tebaldi