lunedì 7 luglio 2014

4-5-6 LUGLIO 2014 DOLOMITI SKY RUN



Venerdì 4 luglio 2014, pronti al via della Dolomiti Sky Run (140 Km D+ 10600):

LISA BORZANI
FABRIZIO AMADIO
MASSIMILIANO TEBALDI
MASSIMO MARINI
MATTEO GRASSI
MAURO SCHIAVON
PAOLO PAJARO

Purtroppo causa un banalissimo incidente GABRIELE GIRALDO, anche lui in lista di partenza, per evitare conseguenze che avrebbero potuto compromettere l'UTMB, in programma ad agosto p.v., ha deciso a malincuore ma saggiamente di rinunciare alla gara.

Considerando la durezza estrema del percorso e le difficoltà incontrate durante la gara comunque tutto si è concluso nel migliore dei modi. Ottimi anche i piazzamenti:

Matteo conclude 7° assoluto e 3° di cat. con il tempo di 24:30:20
Paolo 9° assoluto 4° di cat. con il tempo di 24:47:43
Mauro 35°  assoluto 17° di cat. con il tempo di 29:54:10
Fabrizio e Massimo rispettivamente 57° e 58° assoluto e 29° e 24° di cat. con il tempo di 32:35:40

Purtroppo anche due ritiri, Lisa causa una storta subita al 30° Km ha comunque stretto i denti e ha continuato a correre fino al 112° Km, però il dolore ormai insopportabile l'ha costretta al ritiro, mentre per Massimiliano la sua gara è terminata al Passo Duran per i motivi che ben evidenzia nella sua cronaca che riporto alla fine di questo post.

Che dire, i commenti da fare sulle carenze organizzative e su alcuni tratti del percorso potrebbero essere infiniti, non volgio assolutamente scagliarmi contro gli organizzatori che sicuramente hanno cercato di fare del Loro meglio, però voglio fare alcune considerazione che ritengo doverose anche per far si che in futuro questa gara, che si svolge su un percorso che tocca luoghi tra i più belli al mondo, possa essere migliorata su aspetti che a mio modo di vedere sono fondamentali.

SICUREZZA: la sicurezza a mio avviso in parecchi punti critici del percorso è stata sottovalutata, se vuoi che venga evitato il passaggio sotto alle pareti del Civetta alle 11 di mattina, quando iniziano le continue scariche di sassi perchè sta mollando il ghiaccio, togli le balise, non possono essere fornite indicazioni sommarie a voce al rif. Coldai, devi pensare che chi non conosce la zona non sa che 30 m più in basso c'è il secondo sentiero che passa, non segnalato, e che ti evita il nevaio e magari qualche sasso grande come un comodino sul groppone, poi sui tratti molto esposti deve esserci qualcuno che controlla, se malauguratamente un concorrente scivola sul fondo bagnato e si trova li da solo, dopo quante ore ti accorgi che manca all'appello???????

PERCORSO: gli ultimi 40 Km sono stati inseriti solo per fare strada e dislivello, non avevano nulla a che vedere con il contesto della gara che doveva svolgersi sull'Alta Via,  se non si può passare in alcuni tratti perchè c'è neve pazienza, non è necessario snaturare il percorso con lunghi tratti in pianura e su strada poderale per mantenere a tutti i costi distanza e dislivello;

RISTORI: troppo scarsi per una gara di questa portata, non puo essere che un trailer che arriva al Duran, alla così detta base vita dopo 92 Km e a 40 Km dall'arrivo (alla fine 50 Km), deve elemosinare un piatto di pasta o un "bicchiere" di brodo, non è possibile correre per 140 Km solo con noccioline e crostatine, altrimenti va comunicato prima in modo che i partecipanti si attrezzano di conseguenza oppure possono decidere di non iscriversi.

Fatte queste considerazioni, devo anche dire che sono rimasto molto colpito nel vedere Fabio del Mas, uno degli organizzatori, che ci attendeva trecento metri prima dell'arrivo alle 2.30 di notte incitandoci e applaudendoci, vistosamente segnato dalla fatica e sicuramente dalla tensione  perchè sono convinto che organizzare una gara di tale portata e complessità non è sicuramente una cosa facile..... di certo l'impegno profuso perchè tutto potesse andare per il meglio è stato tanto, però è anche vero che ormai di gare simili c'è ne sono a centinai e quindi credo che a volte il vecchio detto "guarda e impara" sia sempre attuale e valido.

Di seguito riporto il racconto della gara di Miassimiliano e il mio..... Come al solito il racconto di Massimiliano è pura poesia .



Dolomiti Sky run

Partiamo dalla fine, partiamo dal ritiro, 91km, Passo Duran finisce il mio viaggio. Scelta maturata sul nevaio del Coldai, scelta scaturita da una seria “incazzatura” che mi ha mandato la testa in vacanza, che ha spento la mia voglia di continuare, la voglia di andare oltre.
Non voglio più di tanto soffermarmi nei limiti dell'organizzazione, sulle difficoltà incontrate, sulle segnalazioni approssimative del percorso, non voglio e non mi interessa, per questo ero in dubbio se scrivere o no di questa gara.
Dico solo che secondo il mio parere, i limiti di sicurezza non sono stati sempre garantiti e con questo chiudo l'argomento, saranno altri a giudicare la gara, chi ha la conoscenza per farlo e la giusta preparazione per esprimersi, a me non resta che il rammarico per non averla chiusa.
Ho passato la notte a riviverla, a pensare, a guardare l'orologio ed immaginarmi su qualche punto del tracciato, ad accendere il computer per vedere se i miei amici erano arrivati, ha demolirmi lentamente nei miei dubbi, a domandarmi. Ho preso la decisione di impulso, forse bastava “decantarla”, contare fino a 10 o a 10000 se serviva, una gara così si doveva chiudere, “portare a casa”, racchiuderla nei ricordi che ti porti sempre dentro..... e invece di questa gara mi rimarrà per sempre quel senso di incompiuto, che non potrò mai togliere. Manca la pennellata finale, manca il lieto fine, mancano le luci che ti immagini all'arrivo, manca l'arco, manca la scritta. Manca quel tocco di magia che tutto trasforma, che cambia la fatica in gioia, in eccitazione, in soddisfazione.
Quando spingi in montagna, quando sei su un nevaio, quando passi un tratto esposto, quando di devi fermare perché il tuo cuore batte a mille e cerca di spaccarti il petto, quando le tue gambe gridano dallo sforzo o le tue caviglie franano giù da una discesa con l'agilità di un elefante, quando tutto questo si manifesta, tu pensi al traguardo, ti pensi li, sotto l'arco, ti pensi aldilà della linea, pensi agli applausi, anche se quando arriverai la festa oramai sarà finita anche se in piazza ci sarà solo qualche assonato addetto alla rilevazione, anche se lo speaker non potrà annunciarti perché altrimenti rischia l'arresto, tu in ogni caso avrai comunque il tuo pubblico il tuo momento di gloria. Li in quel momento, si manifesterà come sempre quello strana magia che tutto trasforma, tutto cambia, un attimo prima dicevi mai più, un attimo dopo ti domandi.... dove la prossima?? basta poco, basta una linea, è il premio che cerchiamo... se manca quello, manca il senso.
Non puoi fare nulla, potrai chiudere altre cento gare, fare viaggi e vivere avventure più dure, ma quello rimarrà li, incompiuto, senza il tocco finale, senza le conclusioni, senza pennellata finale.
I momenti di questa corsa saranno catalogati in qualche modo, la tua testa sceglierà se conservarli o nasconderli in qualche angolino remoto dei tuo libro dei ricordi.
Ci sono cose che portiamo dentro da sempre, e al momento opportuno la tua mente te le spara  sotto forma di flash, la tua memoria ti ricorda chi sei, da dove vieni, cosa ti ha segnato, cosa ti ha fatto crescere.
Nei momenti bui o di gioia, di riflessione, ti arriva un fotogramma di qualcosa, qualcosa che hai vissuto, che in qualche modo ti ha colpito, qualcosa che rivivi che non puoi dimenticare.
Nei miei viaggi, nelle mie gare, chiuso in me stesso, spesso rivivo situazioni passate o semplicemente situazioni che hanno “segnato” la mia vita. Ricordi di giovinezza, ricordi di gare, di situazioni imbarazzanti. Passi dal ricordo di una gara al sorriso di tuo Nonno, così con naturalezza, senza apparente motivo.....nche se il motivo c'è sempre.

Di questo viaggio, spero di ricordare la bellezza e durezza di questo tracciato, spero di ricordarmi  il giorno che si congeda e il cammino illuminato dalla luna. Spero di ricordarmi la notte, il suo silenzio “assordante”, spero di ricordarmi la pioggia che mi sbatte in faccia creandomi nello stesso tempo un senso di fastidio e di piacere che contrastano tra di loro. Spero di ricordare la ricerca della via, le difficoltà trovate e superate, spero di ricordare l'alba sul lago con intorno le montagne, le dolomiti, le montagne pallide. Spero di ricordare la nebbia mattutina e anche quella serale, il caldo del giorno, i nevai incontrati, la salite nella neve e in battuta del sole, i tratti esposti, i segnali cercati, la corda dei tratti esposti, le forcelle passate, la forcella prima di arrivare al Duran, spero di ricordare tutto, spero che tutto rimanga dentro di me, che mi faccia crescere, non butto via nulla mi tengo tutto, mancherà solo la pennellata finale, ma a volte anche le opere incompiute.... diventano capolavori....... nonostante tutto mi merito sempre un premio..... una birra per favore

Massimiliano Tebaldi




4-5-6 Luglio 214 1ª edizione DOLOMITI SKY RUN – 140 Km D+ 10600


Finalmente è arrivato il giorno della grande prova, il test che servirà per capire se l’allenamento è a buon punto per affrontare l’avventura del TOR, il grande viaggio che mi porterà ad attraversare una parte delle Dolomiti passando sotto alle Cime più belle del Mondo, una avventura che di sicuro lascerà un segno indelebile…… la Dolomiti Skyrun……. gara che da subito si è presentata sul panorama del TRAIL come una delle gare più affascinanti e nel contempo più impegnative, per la distanza, per il dislivello da percorrere e per le difficolta del percorso……. Gara che ti fa percorrere la favolosa ALTA VIA N. 1 che, per chi è appassionato di montagna, sa che è la più bella tra le ALTE VIE che si trovano in Dolomiti.
Questa avventura inizia Venerdì mattina quando ci ritroviamo a Belluno, io Massimiliano, Mauro e Gabriele, Fabrizio, Lisa, Paolo e Matteo……. e purtroppo inizia subito con una notizia pessima……
Gabriele il giorno prima al lavoro con un banalissimo incidente si è procurato una forte contusione al mignolo del piede…… vista la situazione lo consigliamo subito a malincuore di rinunciare alla gara per evitare danni peggiori e soprattutto per evitare di correre per 140 Km con dolori insopportabili…..
Fortunatamente e saggiamente Gabriele decide di fare colazione con noi e poi recarsi al pronto soccorso per fare una radiografia (che evidenzierà la frattura del mignolo)………. Il dolore per non poter fare questa gara assieme a un grande amico e il dolore nel vederlo allontanarsi mentre ci salutava è stato troppo forte!!!!!
A conti fatti, con il senno di poi si potrebbero dire tante cose su questa gara, fare molte critiche all’organizzazione per le grosse carenze riscontrate durante il percorso, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei concorrenti e l’assistenza durante una prova così dura…… ma ritengo non sia lo strumento giusto per questo scopo!!!!!
Non voglio dilungarmi nella solita sterile cronaca dei vari passaggi effettuati durante la gara, perché per me questa è stata più che una gara una esperienza di vita, che mi ha permesso di capire quali sono i miei limiti, quali sono gli aspetti negativi che si manifestano quando sei stanco, sotto pressione e senza dormire da più di 24 ore…….
I momenti meravigliosi vissuti durante il percorso, il tramonto, l’alba, di nuovo il tramonto, correre di notte quando resti incantato a guardare la striscia di lucette che sala lungo il sentiero, condividere con gli amici che ti stanno accanto la fatica, il sudore, la soddisfazione, l’eccitazione, lo sconforto……
I momenti negativi, quando non trovi il percorso in mezzo alla neve, ai fulmini con il vento e la pioggia gelata che ti sferzano il viso, quando sei stremato e ti rendi conto che la strada da fare è ancora lunga, che il sentiero sale ancora ripidissimo e la discesa non arriva mai, sei in mezzo al bosco e pur sapendo che l’arrivo dovrebbe essere vicino ancora non vedi nessun segno di vita, se non i tuoi amici che stanno faticando assieme a te…… lo sconforto profondo che provi quando vieni a saper che due dei tuoi compagni di avventura si sono ritirati e vorresti essere vicino a loro per dargli una parola di incoraggiamento……
Alla fine di tutto tagli il traguardo……. chiudi in un secondo un capitolo della tua vita che è durato una trentina di ore, ma che è stato talmente intenso di emozioni che ti sembra sia passato un secolo!!!!
Ti rendi conto nello stesso istante di aver maturato una grandissima amicizia e stima verso una persona che ha condiviso con te tutta questa avventura…… Fabrizio grandissimo atleta anche lui come me alla prima esperienza in una gara lunga…….
Sei stanco, dolorante, sfinito mentalmente ma profondamente appagato……. Questi sono i motivi che mi spingono a provare queste avventure, a testare i miei limiti, le mie paure, questi sono i motivi per cui mi piace fare trail!!!!

Ciao e buona corsa in salita e…… in discesa

m m