Domenica 15 giugno 2014 hanno partecipato all'ALPAGO TRAIL:
GALLO GABRIELE
GIRALDO GABRIELE
GIOVANNI LOCONSOLE
TEBALDI MASSIMILIANO
MASSIMO MARINI
La gara purtroppo ha subito una variazione sul percorso, infatti non è stato possibile salire al Monte Laste a al Monte Guslon in quanto la presenza di neve in quota è ancora molto abbondante.
La variazione sul porcorso ha reso la gara estremamente veloce con tratti molto corribili. Fortunatamente le temperature non erano elevate e quindi hanno agevolato sicuramente i ns trailer durante la gara.
Da segnalare l'ottimo 4° posto assoluto di Gabriele Gallo che ha chiuso la sua prestazione con il tempo di 07:09:13.
Di seguito riporto la bellissima crona della gara vissuta da Massimiliano:
Alpago Trail , un’altra avventura.
Ultimamente
sto inanellando gare su gare con l’intento di buttare su chilometri e
dislivello, ho in mente un’altra pazzia che vi racconterò quando sarà il
momento, se tutto va per il verso giusto.
Trail
Alpago , dai più descritto come gara dura per dislivello e clima. Si corre nei
boschi dell’ Alpago , nel Cansiglio, si corre tra alberi che cercano la luce
sempre più in alto, tra il profumo del bosco, il colore verde muschio e
il marrone del tappeto di foglie, si corre in un paesaggio che ricorda qualche
film fantasy. Dopo una curva o uno strapetto ti aspetti sempre qualche figura
mitologica che spunta dal nulla, che ti si piazza davanti, e tu, a tua volta,
corri e scruti, ti guardi intorno, alla ricerca di qualche incontro fuori
programma.
La
giornata , come sempre , inizia presto, si parte alle tre da Mestre per
arrivare in tempo a Puos d’Alpago, partenza gara alle cinque. Giornata
uggiosa con lieve pioggerellina. Sul posto il grande Giovanni e Duo
“Gabrieli”….. Gallo e Giraldo.
Io
sono “stanchetto”, il sabato con Massimo ci siamo sparati il grappa andata e
ritorno e in più settimana di lavoro intensa che mi ha un po’
“sfiancato”…vediamo se il trail mi ricarica meglio di una duracel……Oggi siamo
pochi intimi, 40 iscritti , “cena a lume di candela”.
Ore
5,00 inizia il viaggio, come sempre regime basso e via . Gambe dure e voglia
latitante, fisico scialbo, ma sono qua per allenarmi più che per gareggiare e
quindi cercheremo, come sempre, di portare a casa anche questa nuova avventura.
I
miei compagni di merenda partono davanti e li lascio, è inutile spremere quello
che non c’é…rischi solo di fare danni e di rimanere senza succo prima che la
gara finisca. Primi cinque km in falso piano e poi strada che sale, non si
impenna, ma sale. Si va nel bosco, si corre sotto la luce filtrata dagli alberi
. Piove, ma fa caldo , il lago ci regala umidità e una leggera nebbia che
avvolge le montagne e il bosco ai piedi delle stesse. Arranco … ma
vado.
Dopo
pochi minuti, sono un lago di sudore, si preannuncia una giornata dura…..Si
corre da soli , di tanto in tanto recuperi qualcuno o qualcuno ti supera , ma
40 persone in un tracciato di 65 km ….stanno belle larghe. Quindi niente
intasamenti e ognuno corre con il suo ritmo. La prima salita si fa sentire
, va su dolce ma dura nel tempo, prende quota, entra nel tuo fisico a poco a
poco, ma con decisione. Sudo e soffro, cerco di bere e mangiare qualcosa per
recuperare forze, poi lascio che il tempo lavori a mio favore, mi abituo , la
domo , salgo.
Non
si arriva in vetta , le vette le vediamo da sotto, giriamo intorno. Il terreno
non è dei migliori, c’è fango o radici bagnate. Radici bagnate , sinonimo di
saponetta, corro con attenzione. Si gira intorno e si corre piegati, scomodi,
nel prato . Si cerca di stare in piedi , di non finire a gambe all’aria, fino a
quando la discesa va giù con decisione e tu la segui con la tua corsa
affannata, la rispetti nei punti difficili , per poi domarla con le gambe dove
puoi. Il vento in faccia è sempre una piacevole sensazione. Le ore passano , i
chilometri non come vorrei, devo gestirmi. Il percorso è bello in alcuni punti
, in altri lascia a desiderare, spesso si sale anche su asfalto, perdendo cosi
i“punti” che si era conquistato nei passaggi nel bosco.
Il
tema della giornata è questo: salite , discese e poi tratti che congiungo
l’ultima discesa con la prossima salita dove , puoi liberare le gambe, ma
mettere sotto torchio il tuo fisico. Al 40° km le gambe cominciano a
lanciarmi messaggi, sono in rivolta seguite da tutto il corpo, la testa , si la
testa…tiro fuori l’unica arma che ho ha disposizione…funziona.
Al
45° km mi ritrovo su una salita che qualche tempo fa mi ha fatto penare in bici
, la salita che porta a Malga Mezzomiglio, non una grande salita, ma dopo 45/46
km tutto diventa “grande”.. La saluto a modo mio, ma non vi dico
come. Mi aspettavo di arrivare in vetta alla montagna e invece no ,
percorso tagliato si va proprio verso malga mezzo miglio, qui poco tempo fa…….
ho mangiato e bevuto….nostalgia . Peccato , nessuna cima trovata in questa
corsa, questo fa pendere la lancetta verso il segno negativo, mi aspettavo di
più.
Ora
solo discesa fino a quando non si arriva al lago, poi giro d’onore “in piano”
attorno al lago stesso, di tanto in tanto lancio di qualche piccola
imprecazione….il piano dopo una gara di trail è la parte peggiore…….e arrivo
sotto l’arco in stati “pietosi” e con la gola secca……una birra per
favore….alla prossima
Massimiliano Tebaldi
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