martedì 14 aprile 2015

TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI - FURLANDER TRAIL IL RACCONTO DI MASSIMILIANO E ALBERTO

Massimiliano Tebaldi e Alberto Pandiani raccontano le loro emozioni vissute in gara con parole molto suggestive.



TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI – DOMENICA 12 APRILE 2015

Ci sono cose, manifestazioni, che continuano a sorprenderti anche se le conosci.
Ci sono appuntamenti a cui non puoi mancare. Ci sono manifestazioni che ti gratificano perché ti senti a casa, perché senti che in qualche modo ti appartengono.
Ci sono posti dove la gara assume un sapore particolare, casalingo, fatto in casa.
Quei posti che hai già vissuto in gara e in allenamento, quei posti che hanno accompagnato il tuo andare tra le “battute “ e risate dei tuoi amici, sotto la pioggia, il sole, la nebbia, quei posti che ti accompagneranno anche oggi nelle tue fatiche e sono pronti ad accoglierti, ad accompagnarti.
Questa è la TCE, una gara famigliare sempre ben organizzata , con entusiasmo dall'amico Matteo e dai volontari della zona.
È bello ritrovarsi , rincontrarsi, riprendersi ogni volta il monte grande o il monte della madonna, che ti aspettano alla fine con la loro aria superba piena di sana, “durezza e fierezza”, o scendere tutto di un fiato per il groppetto pronto a prendersi in cambio, quello che resta delle tue gambe.
È bello immergersi nel l'odore del sottobosco che brinda alla primavera, nell'odore forte dell'aglio selvatico che copre l'odore emanato dai tuoi maleodoranti vestiti che sono troppe ore che ti sopportano.
È bello scoprire il sorriso dei volontari ad ogni ristoro che con il loro modo gentile sono sempre pronti ad accoglierti.
È bello incontrare il sorriso dei tuoi amici, prima e dopo la gara e di chi, come te, condivide questa passione.
È bello ritrovarsi alla fine a mangiare insieme al primo o all'ultimo arrivato, senza che nessuno domanda quanto ci hai messo, perché quello che è importante è sempre arrivare.
Oggi nonostante tutto volevo esserci, per me è un classico, è l'inizio della stagione, stagione che spero sia lunga e divertente.
Come sempre le avventure iniziano da casa e anche se in realtà la mia casa non è proprio vicina, è da qui che è partita la mia avventura nel trail e da qui si rinnova ogni volta.
Allora grazie TCE , grazie Matteo, Grazie volontari anche questa volta è stato un piacere essere con voi........ una birra per favore, al mio premio non rinuncio....... A proposito un bravo anche alla Manu al primo trail lungo e a mio fratello prima volta nei 42 km e proprio nel trail.... buon sangue non mente.... alla prossima.

Massimiliano Tebaldi






FURLANDER TRAIL - 12 APRILE 2015

Premio finisher una confezione di tè della felicità, capisci da questo che hai partecipato a qualcosa di diverso, Furlander Trail, dieci ore di emozioni, siamo in Friuli in un luogo di difficile accesso : prealpi carniche. Lo start è alle 7,00 il briefing è uno spasso, un ragazzo Danese che ha vissuto in India che qui ha aperto un centro di meditazione con indosso un elmo vichingo ci ragguaglia sul percorso, siamo in 54, una dimensione intima e intimo sarà il viaggio che andremo ad affrontare.

Start e via subito all’interno di boschi magnifici, ordinati, puliti, curati, si vede che dietro c’è la cura e l’amore della gente che li vive. L’inizio è un single track poi si sale, il fiato inizia a farsi corto, comunque sei sempre rapito, distratto dalla bellezza del bosco, usciamo sui prati in cima al colle, lo sguardo spazia sotto la pianura il Tagliamento descrive una strada argentata, il sole fa capolino è caldo sarà una giornata calda.

E poi giù e poi su, questo è il trail, la fatica si fa sentire è una gara dura, alla fine il D+ sarà di 3.700 su 62 km. Si corre in prevalenza sui boschi, asfalto quasi nullo. Sono però sentieri impegnativi e tecnici, devi stare attento: sassi radici ti mantengono vigile, ma i faggi , i carpini , gli aceri ti stregano ….vogliono farsi guardare.

I kilometri scorrono, le ore passano, ore in solitudine, quando incontri un compagno di corsa è un piacere sono sorrisi ed i sorrisi diventano risate ai cinque ristori posti lungo il tracciato : ristori semplici, essenziali, ma dove non manca nulla, dove chi sta dietro il tavolo ti chiede come stai, ti chiede se ti piace il percorso, ti chiede come si può migliorare e percepisci che ci tengono , percepisci che ti stanno aprendo le stanze della loro terra invitandoti ad accomodarti, tosti i Furlani, seri, tanto orgoglio e ospitalità genuina.

Siamo intorno al 40° km, ci aspetta la salita più dura, dobbiamo arrivare in cima al pianoro di Fagel, alla chiesetta votiva della Madonna della Neve, mulattiera acciottolata che va su a tornanti ripida, non molla mai. Incontro un ragazzo, un escursionista mi incita mi dice che sto salendo bene, che vado piano, ma ho un passo costante e che il più è fatto. E’ una bella iniezione di energia e allora giù , testa bassa e spingere.

Scollino ….adesso è la discesa ad essere impegnativa, tecnica con pendenze importanti dove l’attenzione deve essere alta, se cadi ti fai male.

Sono tre kilometri impegnativi testa e fisico sotto pressione, ma anche questa finisce ed arriva un premio, un conforto inaspettato dato da una famiglia che ti accoglie con un pacco di biscotti ed una fontana di acqua gelata, fantastico mi bagno, bevo con avidità. Il proprietario, fumando la pipa, mi racconta che è stato per lui naturale al passaggio dei primi organizzare questo semplice ristoro …. è un piacere ascoltarlo, trasmette allegria e l’allegria è la benzina che serve, mancano gli ultimi 15 e allora si riparte e via di nuovo per boschi, primule, bucaneve, narcisi e ciclamini è un’esplosione di colori e poi correre sopra dei ponti che attraversano delle forre di roccia calcarea che tolgono il fiato, correre a fianco di torrenti dove scorre a volte impetuosa a volte placida un’acqua color turchese.

Inizia a piovere, manca poco , sono stanco. Il trail è fatica, il trail può essere sofferenza, la pioggia non la sento adesso voglio l’arrivo, eccolo, ci sono è fatta un solo ragazzo ad attendermi mi guarda negli occhi mi dice bravo, e mi chiede se sono contento. Si ragazzo lo sono.

Alberto Pandiani



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