giovedì 9 luglio 2015

DOLOMITI SKY RUN ANCHE ALBERTO CI REGALA UN BELLISSIMO RACCONTO

Anche Alberto Pandiani ci regala un racconto veramente suggestivo della Sua DSR. Per chi ha partecipato, leggere le sue parole Ti fa rivivere que momenti stupendi vissuti nella notte tra venerdì e sabato.

DOLOMITI SKY RUN 03 LUGLIO 2015

Ferrara di Braies ci accoglie con la sua semplicità, prati ben curati frutto di una antica laboriosità contadina, davanzali riboccanti di rossi gerani , una semplice pieve, il campanile con la cupola a cipolla e gli sguardi incuriositi ma divertiti dei suoi abitanti.
E’ passato un anno, la Dolomiti Sky  Run, la corsa che attraversa le Dolomiti sui sentieri dell’alta via numero 1 è di nuovo al via, ci si ritrova tra amici, si scherza si stempera la tensione, si cerca la concentrazione la gara è impegnativa, lo è, lo sarà per tutti, per i campioni e per tutti quelli che hanno voglia di iniziare questo magnifico viaggio.
Start si parte, un brevissimo tratto di asfalto, come una cima che si rilascia prima di salpare verso il mare delle emozioni ed è subito il lago di Braies con le sue limpide acque con il suo anfiteatro di montagne a proteggerlo, la sua tranquillità è contagiosa stempera la tensione della gara, ci giriamo attorno lo accarezziamo, ci tenta ci invoglia al suo centro galleggia  una placida barca in legno,  come una sirena di Ulisse ci invita a fermarci, ma noi sappiamo che questo non è sufficiente a saziare il nostro desiderio.
Si sale, all’inizio nel bosco poi sul ripido sentiero tra le rocce, adesso c’è tanta forza, le gambe vanno la mente veloce ragiona, severa ti dice di non forzare, la corsa è lunga e tu ubbidisci gestisci il tuo entusiasmo e su scollini, il meriggio prepara la sera ma è un lento abbandono la luce resiste decide di accendere le cime di renderle più belle, la pace invade la valle, tutto tace, non puoi che restare stupito, rapito   attonito da tanta bellezza, il cielo si tinge di rosa di viola di indaco e piano piano la notte scende   e pian piano il respiro si fa faticoso, il sentiero ricomincia a salire.
Passo Ju dal’Ega, forcella da Lech, forcella Lagazuoi, come soldati in fila ci aspettano, ci sfidano alzano la posta del banco ci chiedono se vogliamo continuare a giocare  ci fanno capire che il premio è bello e allora spingi, sbuffi e arrivi in cima e si il premio c’è, ci sono le stelle, stelle a perdita d’occhio  il carro ti guida, ti indica la rotta   marinaio dei monti, respiri,  il vento caldo ti scuote trasporta profumi di mughi di  fiori di vita.
E riparto sereno, ma d’incanto una luce mi scuote mi giro lentamente da dietro una guglia mi appare la luna, lentamente si fa vedere dapprima timida quasi pudica, velata da soffici cirri, ma poi si spoglia e la sua forza è travolgente illumina la notte disegna i contorno delle cime, rischiara il sentiero e tu piccolo in questo oceano ti senti sicuro la tua corsa scivola via serena, ti fai guidare senti di appartenere a questa magia la mente si libera e ritrovi te stesso.  
Ed il Pelmo ed il Civetta si svegliano, è l’alba,  severi , imponenti  ti guardano il cielo vira all’azzurro la luna lentamente lascia posto al sole, la notte al giorno il bosco si sveglia  la fatica aumenta la mente ancora ebbra adesso fa fatica, è caldo.
Siamo al  rifugio Coldai, la parete nord del Civetta ci aspetta come una gigantesca onda, ci passi ai suoi piedi in silenzio incute timore, rispetto , continuo a correre,   ruscelli di neve in disgelo, prati fioriti, abeti, larici rododendri,  la montagna con semplicità ti mostra i suoi gioielli e poi ti fermi al Duran ti fermi perché il caldo è tremendo perché devi ascoltare la montagna e rispettare te stesso perché quello che oggi hai vissuto lo porterai per sempre   nel cuore.     
Grazie DSR e grazie a chi con sacrificio ed impegno ci ha regalato questo viaggio.

ALBERTO PANDIANI



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